Chiedo per un amico
Giovedì XXVII Settimana del Tempo Ordinario
Gal 3,1-5 Lc 1,68-75 Lc 11,5-13
Un amico chiede ad un amico per aiutare un altro amico. C’è un pane che passa di mano in mano, c’è un aiuto da dare perché qualcuno sia accolto con cura e amore. Dalla parabola impariamo che il solo pane con cui posso accogliere e nutrire il fratello, è lo stesso che chiedo e ricevo dalla paziente bontà di un altro. È il pane che il Padre mi dà: lo accolgo come dono, perché so che nutre la mia stessa vita. Posso vivere con amore le relazioni fraterne solo se ogni giorno io, per primo, chiedo, accolgo, ricevo questo nutrimento che mi fa vivere.
Signore, non solo non ti infastidisci delle mie richieste. Ma sei un amico che mi dice: “insisti, bussa, chiedi sempre, perché solo così il desiderio del pane vero, che è l’amore, potrà crescere in te”.
Dalle Ammonizioni [FF 177]
Dov’è il timore del Signore a custodire la sua casa, ivi il nemico non può trovare via d’entrata. Dov’è misericordia e discrezione, ivi non è superfluità né durezza.
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