Il Santorale Francescano

La Parola di Dio è faccenda “da compagnia”. In compagnia della Chiesa, che ce l’ha trasmessa. In compagnia di tanti cristiani che, anche a proprio rischio, la leggono, la meditano e cercano di viverla. In compagnia di tanti santi: come sant’Antonio di Padova, che ad essa ha dedicato tutto se stesso, e la sua lingua, o come san Francesco, che se l’è trovata impressa nella carne! Come santa Chiara, che ne ha fatto la regola della vita sua e delle sue sorelle a S. Damiano. Come tanti santi francescani, frati, suore, laici: conoscerli ce li rende compagni di strada, giorno per giorno, possibilità concreta per noi di una vita vissuta per Dio e i fratelli. In una santità che trascina con sé tutto il “peso” della nostra carne, della nostra storia, dei nostri sogni e delle nostre fatiche. Come le belle illustrazioni di Luca Salvagno ci mostrano…

Simone da Lipnica, sacerdote francescano (1440 c.-1482), santo

Simone è polacco, di Lipnica Murowana, dove nasce tra il 1435 e il 1440. Studente all’università di Cracovia, incontra il francescano fra Giovanni da Capestrano. Ne subisce il fascino e, a studi completati, lo segue in convento, diventando sacerdote nel 1465. Colto e dotato delle virtù della saggezza e della prudenza, è chiamato a ricoprire importanti incarichi nell’Ordine. È anche un eccellente oratore, per questo è scelto come predicatore ufficiale delle cattedrale di Wawel, imponendosi per la chiarezza nell’esporre anche difficili questioni di fede. Molto attivo, lo troviamo nel 1478 a Pavia al capitolo generale del suo Ordine, quindi pellegrino a Roma e in Terra Santa. Quando, nel 1482, ritorna Cracovia, la città è flagellata dalla peste. Simone si associa subito agli altri confratelli nell’assistere con grande carità e senza risparmio i malati, finendo con il contrarre lui stesso il morbo fatale, che lo porta in breve tempo alla morte. È il 18 luglio 1482.
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Messaggero di Sant'Antonio