Il Santorale Francescano

La Parola di Dio è faccenda “da compagnia”. In compagnia della Chiesa, che ce l’ha trasmessa. In compagnia di tanti cristiani che, anche a proprio rischio, la leggono, la meditano e cercano di viverla. In compagnia di tanti santi: come sant’Antonio di Padova, che ad essa ha dedicato tutto se stesso, e la sua lingua, o come san Francesco, che se l’è trovata impressa nella carne! Come santa Chiara, che ne ha fatto la regola della vita sua e delle sue sorelle a S. Damiano. Come tanti santi francescani, frati, suore, laici: conoscerli ce li rende compagni di strada, giorno per giorno, possibilità concreta per noi di una vita vissuta per Dio e i fratelli. In una santità che trascina con sé tutto il “peso” della nostra carne, della nostra storia, dei nostri sogni e delle nostre fatiche. Come le belle illustrazioni di Luca Salvagno ci mostrano…

Tommaso Moro, francescano secolare e martire (1478-1535), santo

Thomas More, italianizzato in Tommaso Moro (Londra, 7 febbraio 1478 – Londra, 6 luglio 1535), fu un umanista, scrittore e politico cattolico inglese. Nel corso della sua vita si guadagnò fama a livello europeo come autore umanista e occupò numerose cariche pubbliche, compresa quella di Lord Cancelliere d’Inghilterra tra il 1529 e il 1532 sotto il re Enrico VIII. Cattolico, il suo rifiuto di accettare l’Atto di Supremazia del re sulla Chiesa in Inghilterra e di disconoscere il primato del Papa misero fine alla sua carriera politica e lo condussero alla pena capitale con l’accusa di tradimento. Venne processato, condannato, incarcerato e quindi giustiziato a Tower Hill il 6 luglio 1535. Dal 1980 è commemorato anche dalla Chiesa anglicana, come martire della riforma protestante. Tommaso Moro coniò il termine “utopia”, con cui battezzò un’immaginaria isola dotata di una società ideale, di cui descrisse il sistema politico nella sua opera più famosa, L’Utopia, pubblicata nel 1516. Fu grande amico di Erasmo da Rotterdam, che gli dedicò il suo Elogio della follia (la parola “follia” in greco si dice moria). In seguito, le relazioni tra i due si deteriorarono, poiché Moro fu impegnato nella difesa dell’ortodossia religiosa cattolica, mentre Erasmo denunciò apertamente quelli che a lui apparivano come errori della dottrina cattolica. Nel 2000 papa Giovanni Paolo II lo proclamò patrono dei governanti e dei politici cattolici. La memoria si celebra il 22 giugno insieme a quella di san Giovanni Fisher. la cui memoria si celebra il 22 giugno insieme a quella di san Giovanni Fisher
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Messaggero di Sant'Antonio