Il Santorale Francescano

La Parola di Dio è faccenda “da compagnia”. In compagnia della Chiesa, che ce l’ha trasmessa. In compagnia di tanti cristiani che, anche a proprio rischio, la leggono, la meditano e cercano di viverla. In compagnia di tanti santi: come sant’Antonio di Padova, che ad essa ha dedicato tutto se stesso, e la sua lingua, o come san Francesco, che se l’è trovata impressa nella carne! Come santa Chiara, che ne ha fatto la regola della vita sua e delle sue sorelle a S. Damiano. Come tanti santi francescani, frati, suore, laici: conoscerli ce li rende compagni di strada, giorno per giorno, possibilità concreta per noi di una vita vissuta per Dio e i fratelli. In una santità che trascina con sé tutto il “peso” della nostra carne, della nostra storia, dei nostri sogni e delle nostre fatiche. Come le belle illustrazioni di Luca Salvagno ci mostrano…

Conti Damiano, sacerdote francescano (1400 c.-1490), beato

Nato a Padova attorno al 1400, compì i suoi studi nella locale università, anche se non si sa se prima o dopo la sua entrata tra i francescani osservanti. Presenziò il Capitolo generale di questi nel maggio 1449, in cui fu eletto vicario generale san Giovanni da Capestrano. Nel 1461 fondò il convento di S. Maria delle Grazie a Monza, anche se visse a lungo nel convento di S. Angelo, presso Cremona. Era uno dei predicatori e degli scrittori spirituali più ricercati della sua epoca. Per false accuse, ben presto dimostratesi false, fu condannato dai superiori al carcere conventuale. Tutti lo consideravano già santo per il suo amore alla povertà e per la sua umiltà e pazienza. Morì il 3 luglio 1490.
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Messaggero di Sant'Antonio