Il Santorale Francescano

La Parola di Dio è faccenda “da compagnia”. In compagnia della Chiesa, che ce l’ha trasmessa. In compagnia di tanti cristiani che, anche a proprio rischio, la leggono, la meditano e cercano di viverla. In compagnia di tanti santi: come sant’Antonio di Padova, che ad essa ha dedicato tutto se stesso, e la sua lingua, o come san Francesco, che se l’è trovata impressa nella carne! Come santa Chiara, che ne ha fatto la regola della vita sua e delle sue sorelle a S. Damiano. Come tanti santi francescani, frati, suore, laici: conoscerli ce li rende compagni di strada, giorno per giorno, possibilità concreta per noi di una vita vissuta per Dio e i fratelli. In una santità che trascina con sé tutto il “peso” della nostra carne, della nostra storia, dei nostri sogni e delle nostre fatiche. Come le belle illustrazioni di Luca Salvagno ci mostrano…

Barbaro da Assisi, religioso francescano (†1229), beato

Fu compagno di san Francesco, dal quale fu ammesso all’Ordine. Le Fonti Francescane ne raccontano in particolare un episodio della vita edificante: «Un frate di nome Barbaro una volta offese, con una parola ingiuriosa, un confratello alla presenza di un nobile dell’isola di Cipro. Ma appena si accorse che il confratello ne era rimasto piuttosto offeso, si accese d’ira contro se stesso, e preso dello sterco d’asino se lo mise in bocca per masticarlo: “Mastichi sterco questa lingua che ha sputato veleno d’ira sul mio fratello”. A tale vista, il cavaliere ne fu sbigottito, poi rimase molto edificato. Da quel momento mise se stesso e i suoi beni a disposizione dei frati con grande generosità». Morì ad Assisi, famoso per l’amore all’altissima povertà e alla vita di santità.
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Messaggero di Sant'Antonio