Le ingiustizie del cuore | Leggere la parola di Dio con S. Francesco e S. Chiara nella vita di tutti i giorni
Lc 13,22-30

Le ingiustizie del cuore

Le ingiustizie del cuore

Mercoledì XXX Settimana del Tempo Ordinario
Rm 8,26-30   Sal 12   Lc 13,22-30

Sono molti quelli che si salvano? Gesù sembra andare oltre la domanda un po’ indiscreta del tale. Forse vuole purificare le sue intenzioni, orientare il suo sguardo su questioni più vere, più urgenti. Capita a volte anche a noi di indugiare, curiosare, preoccuparci inutilmente delle debolezze altrui. Forse per evitare la fatica di guardare le nostre. Gesù, poi, incalza con tono crescente: rimprovera coloro che si credono primi, e usa con loro termini forti: “allontanatevi, operatori di ingiustizia!”. In realtà la sua forza è amorevole e paziente. Sente urgente di ricondurci dentro il nostro cuore, perché è lì che si gioca la salvezza. Ci esorta ad essere solleciti e seri verso la vita, vigilanti sul nostro cuore, pronti a lottare coraggiosamente contro quelle nostre inclinazioni “ingiuste” che conosciamo bene. Insomma, pronti ad entrare per la porta stretta che, anche se scomoda, è l’unica che ci conduce alla vita. “Sforzatevi!” dice. Che significa anche: “lottate!”. Nella preghiera umile, coraggiosa, perseverante, lo Spirito svela alla nostra coscienza le piccole o grandi “ingiustizie” del nostro cuore. Allora emerge finalmente la verità di noi stessi e si scioglie ogni durezza e ogni supponenza. Ecco, solo così siamo pronti per entrare con gioia al banchetto del regno!

Signore, fammi contemplare, nell’umile silenzio della preghiera, il mistero dell’amorevole pazienza che hai con me, per poter entrare alla festa del regno.

Dalla Leggenda Maggiore di San Bonaventura  [FF 1094]
Francesco voleva che i frati osservassero il silenzio indicato dal Vangelo, cioè che in ogni circostanza evitassero accuratamente ogni parola oziosa, di cui nel giorno del giudizio dovranno rendere ragione. Se trovava qualche frate incline ai discorsi inutili, lo redarguiva con asprezza, affermando che il modesto tacere custodisce la purezza del cuore.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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