Lc 6,39-42 

Venerdì XXIII Settimana del tempo ordinario

1Tm 1,1-2.12-14 Sal 15 Lc 6,39-42 Santissimo Nome di Maria

“E tu vigila su te stesso, per non essere tentato anche tu. Portate i pesi gli uni degli altri: così adempirete la legge di Cristo” (Gal 6,2)

Cristo Gesù mi ha reso forte”, scrive Paolo, “con la grazia sovrabbondante che Dio mi ha dato” (1Tm 1,12). Si rivolge a Timoteo, che definisce con affetto figlio nella fede. Anche Gesù continua a parlare con affetto ai suoi figli, i discepoli. Parla loro di come la misericordia debba entrare nella concretezza delle relazioni. Anche i discepoli fanno esperienza di questa forza che entra in loro come grazia sovrabbondante. Il Signore parla di trave e pagliuzza nell’occhio, l’organo umano deputato a guardare e giudicare. È un occhio disturbato da qualcosa, non completamente libero. La trave distanzia, la pagliuzza infastidisce. Gesù esorta a non fidarsi troppo del proprio giudizio, per non essere ipocriti. L’ipocrisia infatti è una maschera che rende l’uomo un “personaggio” più che “persona”. Gesù esorta i suoi ad essere semplici, veri fino in fondo, impegnandosi innanzitutto a riconoscere le proprie fragilità, prima che quelle altrui. La grazia donataci da Dio è la forza che ce lo consente.

Dalla Lettera a un Ministro [FF 235] E in questo voglio conoscere se tu ami il Signore ed ami me suo servo e tuo, se ti diporterai in questa maniera, e cioè: che non ci sia alcun frate al mondo, che abbia peccato, quanto è possibile peccare, che, dopo aver visto i tuoi occhi, non se ne torni via senza il tuo perdono, se egli lo chiede; e se non chiedesse perdono, chiedi tu a lui se vuole essere perdonato.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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