Resistere o lasciarsi convertire? | Leggere la parola di Dio con S. Francesco e S. Chiara nella vita di tutti i giorni
Lc 13,31-35

Resistere o lasciarsi convertire?

Resistere o lasciarsi convertire?

Giovedì XXX Settimana del Tempo Ordinario
Ef 6,10-20   Sal 143   Lc 13,31-35

L’evangelista Luca sta raccontando il cammino che porta Gesù dalla Galilea a Gerusalemme. Erode lo vuole uccidere e Gesù lo definisce volpe: politico furbo e pericoloso da un lato, ma il termine semitico rimanda anche allo sciacallo, animale detestato perché si ciba di cadaveri. Erode crede cioè di essere potente, ma in realtà è una persona vuota, insignificante. Nel messaggio che Gesù gli manda a dire si riferisce al tempo limitato della sua missione: «oggi e domani» designa un tempo breve. Ma poi ci sarà il «terzo giorno» definitivo quando l’opera di Cristo sarà “compiuta”, giunta a pienezza. Chi determina i tempi e l’ora è Dio e non certo Erode. Gesù ci salva, Gesù ci ama. Ma a volte l’amore non è riamato. Gesù cercò molte volte di convertire la gente di Gerusalemme, ma le autorità religiose resistevano. Questo ci interpella: come io resisto all’amore di Dio? Cosa mi fa sentire forte? 

San Paolo ci invita a rafforzarci nel vigore e nella potenza del Signore che compirà in noi le virtù. Aumenta, o Padre, la nostra fede e insegnaci a pregare. 

Dalla  Vita Seconda di Tommaso da Celano [FF 489]
L’accordo tra lo spirito e la carne appariva in lui così perfetto, che quest’ultima, invece di costituire un ostacolo al primo, lo precedeva nella corsa verso la santità, come dice la Scrittura: Di Te ha sete la mia anima, e quanto anche la mia carne (Sal 62,2)L’obbedienza assidua aveva finito per rendere volontaria questa sottomissione, e questa docilità di ogni giorno l’aveva reso luogo proprio di una grande virtù; infatti spesso la consuetudine si tramuta in natura.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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