Venerdì XXV Settimana del Tempo ordinario
Ag 1,15-2,9 Sal 42 Lc 9,18-22
“Manda la tua luce e la tua verità: siano esse a guidarmi” (Sal 42)
Il Signore, dopo aver pregato il Padre, rivolge una domanda fondamentale ai suoi discepoli: chi è Lui per loro? La domanda c’era stata già tra i discepoli impauriti davanti alla tempesta sedata: “Chi è dunque costui?”. Ma ora, alla domanda più personale, Pietro si esprime, riconoscendo Gesù come “il Cristo di Dio”. È nella fede e nella preghiera che il discepolo intuisce il mistero di Gesù. La questione ora è comprendere la via che il Messia sceglie per portare a compimento il progetto di Dio, e fare la strada dietro di Lui. Quando con sincerità cerchiamo di scoprire il volto di Gesù, e rispondiamo di persona, in modo unico, alla chiamata che ci viene rivolta, allora riceviamo il dono di fare la strada insieme a Lui. Da questa risposta, che coinvolge la vita, dipende la qualità della sequela. Essa chiede di compiere un intenso cammino di purificazione dalle attese di grandezza e di potere. Chiede di volgere incessantemente lo sguardo verso il Figlio dell’uomo che deve essere “ucciso e risorgere il terzo giorno”.
Dalla vita prima di Tommaso da Celano [FF 483] Terminata la preghiera, si alzò e con spirito di umiltà e contrizione di cuore, fatto il segno della santa croce, prese il libro dall’altare e lo aprì con riverenza e timore. Ora avvenne che alla apertura del libro, la prima cosa sulla quale si posarono i suoi occhi fu la passione di nostro Signor Gesù Cristo, ma solo nel tratto in cui viene predetta.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.