Mt 25,31-46

Commemorazione di tutti i fedeli defunti – 2 novembre

Proponiamo qui le letture, il Vangelo e le riflessioni del secondo formulario della S. Messa proposta per la giornata di oggi 2 Novembre.

Prima Lettura Is 25,6a.7-9 // Salmo Responsoriale 24: R. Chi spera in te, Signore, non resta deluso // Seconda Lettura Rm 8,14-23

Matteo 25,31-46
In quel tempo, Gesù disse: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?  Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. Rispondendo, il re dirà loro: “In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da  mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.  Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno,
i giusti invece alla vita eterna».

Riflessione biblica
La vita eterna manifesta una differenza, una rottura con l’esistenza biologica che conduciamo sulla terra, ma anche una continuità. In particolare, questa pagina del Vangelo sottolinea l’aspetto della continuità, del fatto cioè che l’eternità è edificata nel tempo e ne è in qualche modo lo svelamento più profondo. Come sappiamo la vita eterna, quella definitiva, è cominciata il giorno del battesimo, quando siamo stati uniti per sempre al mistero pasquale dell’amore crocifisso e risorto di Gesù. In Lui siamo già morti: pertanto la morte fisica può farci certo paura, ma allo stesso tempo crediamo di essere già veramente uniti a quel corpo risorto che è la comunione di Cristo con la sua Chiesa: in noi dunque è stato posto il seme dell’eternità. La vita che ci attende dopo la morte e alla fine della storia sarà dunque la prosecuzione dell’esistenza che abbiamo veramente coltivato finché eravamo vivi biologicamente. Oggi la nostra vita è accoglienza del battesimo, della vita di Dio come comunione e prosecuzione di essa
nelle relazioni di ogni giorno? O piuttosto il battesimo è per noi solo un rito sacro individuale, che ci ha uniti sì a Cristo, ma che non ha niente a che fare con il Suo corpo,
con le Sue membra, perché non viviamo nella carità e nella condivisione con le persone che la Provvidenza ci ha messo accanto?

Riflessione francescana
In tutta la vita di san Francesco, dopo l’evento della sua conversione, amore di Dio e amore del prossimo sono sempre inseparabili. Un testo molto significativo a questo riguardo è la Orazione sul «Padre nostro», quando afferma con semplicità ma anche con una chiarezza cristallina: «Sia fatta la tua volontà , come in cielo così in terra: affinché ti amiamo con tutto il cuore, sempre pensando te; con tutta l’anima, sempre desiderando te; con tutta la mente, indirizzando a te tutte le nostre intenzioni e in ogni cosa cercando il tuo onore; e con tutte le nostre forze […]; e affinché amiamo i nostri prossimi come noi stessi, attirando tutti secondo le nostre forze al tuo amore, godendo dei beni altrui come fossero nostri e nei mali soffrendo insieme con loro e non recando alcuna offesa a nessuno» (FF 270).

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ARTICOLO DI: Momenti Francescani

“Momenti Francescani: La Parola nelle Parole. È la prima testata periodica edita in Italia a proporre la lettura quotidiana del Vangelo accompagnata da un commento biblico e uno francescano. Frate Leone annotava come il Santo avesse una particolare predilezione per la lettura ogni giorno del Vangelo. Il commento biblico lega la Parola e il messaggio di Cristo alla contemporaneità della vita. Lo sguardo francescano rappresenta un tesoro ancora a molti sconosciuto, oggi può essere un valido strumento per la conoscenza della figura storica, “psicologica” e spirituale di Francesco. Per l’uomo contemporaneo la testimonianza del Santo di Assisi rappresenta una finestra che gli offre un respiro più ampio e una risposta alle sue istanze. Vengono proposte per ogni giorno riflessioni che aiutano a vivere appieno nel segno di Cristo, attraverso un pensiero che attualizza la Parola con l’intento di scardinare posizioni del cuore dell’uomo odierno, a volte indurito e ‘zoppicante’. L’opera si rivolge agli appartenenti all’Ordine Francescano Secolare d’Italia, ai membri dell’intera Famiglia Francescana, e a tutti coloro che sono attirati dalla ricchezza e dalla profondità del Vangelo e della spiritualità francescana. Gli autori sono frati, provenienti da tutte le famiglia francescane, laici, appartenenti all’OFS e grandi esperti di francescanesimo. Momenti Francescani è un trimestrale edito dalla Custodia Generale del Sacro Convento dei Frati Minori Conventuali in Assisi. È possibile abbonarsi al seguente link: https://bit.ly/momenti_francescani”

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