La nostra parte
Lunedì XXXIII Settimana del Tempo Ordinario
Ap 1,1-5a; 2,1-5a Sal 1 Lc 18,35-43
«Dio che ti ha creato senza di te, non ti salva senza di te». Questa espressione di Sant’Agostino può essere la chiave di lettura per la Parola di oggi. Nell’Apocalisse abbiamo ascoltato come il Signore ci guidi perché possiamo essere sempre un po’ di più come Lui ci ha pensato e come anche noi desideriamo. Nella sua bontà Egli ci prende sul serio, sottolinea i nostri doni, ci rimprovera per le mancanze e ci spinge alla continua conversione. Anche nell’episodio del cieco di Gerico troviamo la stessa pedagogia. Non è retorica la domanda che Gesù rivolge al cieco: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Essa permette al cieco di essere presente a sé stesso, di fare i conti con i suoi limiti e i suoi desideri, e di affidare tutto alla misericordia di Dio.
Chi si lascia educare, rimproverare e condurre, ponendo con fiducia i suoi bisogni e desideri nelle mani del Signore: questi è il servo fedele che riceverà la vita.
Donaci, o Padre, di cooperare con entusiasmo e gratitudine alla tua opera in noi.
Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 356]
Smesso l’abito secolare e restaurata la chiesa di San Damiano, il servo di Dio si trasferì nella località chiamata Porziuncola. Un giorno in cui in questa chiesa si leggeva il brano del Vangelo relativo al mandato affidato agli apostoli di predicare, il santo…udendo che i discepoli di Cristo non devono possedere né oro, né argento, né denaro, né portare bisaccia, né pane, né bastone per via, né avere calzari, né due tonache, ma soltanto predicare il regno di Dio e la penitenza, subito, esultante di divino fervore, esclamò: «Questo voglio, questo chiedo, questo bramo di fare con tutto il cuore!». Si affretta allora il padre santo, tutto pieno di gioia, a realizzare il salutare ammonimento.
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