Mt 12,1-8

Misericordia io voglio

Misericordia io voglio

Venerdì XV Settimana del Tempo Ordinario
Es 11,10-12,14   Sal 115   Mt 12,1-8

Mangiare i pani di sabato era lecito ai sacerdoti dell’Antico Israele perché, proprio di sabato, in un luogo sacro, riservato ai sacerdoti della stirpe di Aronne, venivano offerti i pani dell’alleanza come memoriale della festa di Pentecoste. Gesù rivendica per i suoi discepoli questo rituale perché sono loro, adesso, a partecipare dell’avvento messianico. Loro sono introdotti nello spazio sacro creato dalla venuta del Regno. È uno spazio nuovo nel quale il sacrificio rituale viene sostituito da un altro culto: quello della Misericordia. È in nome di questo amore, che è l’agire stesso di Dio, che Gesù contesta il legalismo oppressivo dei farisei. La radice della libertà del cristiano sta proprio nella signoria di Gesù, Lui è più grande del Tempio e di qualunque azione religiosa, che rimane vuota ed inefficace senza una sincera conversione.

“A te offrirò un sacrificio di ringraziamento” (Sal 115).

Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 763]
Quanto è degna di compassione la nostra stoltezza! Non soltanto non rialziamo o sosteniamo i deboli, ma a volte li spingiamo a cadere. Giudichiamo di nessuna importanza sottrarre al Sommo Pastore una pecorella, per la quale sulla croce gettò un forte grido con lacrime. Ma ben diversamente tu, padre santo, preferivi emendare gli erranti e non perderli! Sappiamo tuttavia che i mali della propria volontà sono in alcuni talmente radicati da richiedere il cauterio, non l’unguento. Infatti è chiaro che per molti è più utile l’essere stritolati con verga di ferro, che essere accarezzati con le mani. Ma l’olio ed il vino, la verga e il bastone, lo zelo e l’indulgenza, la bruciatura e l’unzione, il carcere ed il grembo materno, ogni cosa ha il suo tempo. Tutto ciò richiede il Dio delle vendette e il Padre delle misericordie: però preferisce la misericordia al sacrificio.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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