Senza risparmio

Senza risparmio

Giovedì III Settimana di Avvento 
Is 54,1-10 Sal 29 Lc 7,24-30

Il popolo esiliato è consolato, solo il Signore realizza le sue promesse di Bene. Inutile cercare la consolazione altrove.
È questo il messaggio del profeta Isaia che invita Israele non solo a gioire ma anche ad allargare i teli, lo spazio della sua tenda. È la disponibilità a fidarsi del Signore e a fare spazio perché la discendenza sarà numerosa, è un promessa. È la stessa fiducia che ha avuto Giovanni Battista. Gesù dice di Giovanni: “Cosa siete andati a vedere?”. La risposta è: un uomo saldo, un uomo fermo che non si lascia portare qua e là. Siamo andati a vedere un uomo povero e  profeta; un messaggero che fin da giovanissimo si ritira nel deserto, fa spazio a Dio e di Lui si riempie. Divorato dall’amore di Dio lo restituisce agli uomini parlando con passione di Gesù, perché tutti siano perdonati e consolati. In questo il Battista è grande, perché si è fatto piccolo donandosi senza misura. 

Allarga lo spazio della tua tenda, stendi i teli della tua dimora senza risparmio, dice il Signore (Is 54,2)

Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 583]
Quando i vicini manifestavano la loro ammirazione per la generosità d’animo e l’integrità morale di Francesco, la madre ripeteva, quasi divinamente ispirata: «Cosa pensate che diverrà, questo mio figlio? Sappiate, che per i suoi meriti diverrà figlio di Dio». In realtà, era questa l’opinione anche di altri, che apprezzavano Francesco, già grandicello, per alcune sue inclinazioni molto buone. Allontanava da sé tutto ciò che potesse suonare offesa a qualcuno e, crescendo con animo gentile, non sembrava figlio di quelli che erano detti suoi genitori. […] Al di sopra della festa di ogni altro santo, riteneva solennissima quella di Giovanni Battista, il cui nome insigne gli aveva impresso nell’animo un segno di arcana potenza. Tra i nati di donna non sorse alcuno maggiore di quello, e nessuno più perfetto di questo tra i fondatori di Ordini religiosi. È una coincidenza degna di essere sottolineata.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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