Mt 19,23-30

Come vuoi essere ricco?

Martedì della XX   Settimana del Tempo ordinario
Ez 28,1-10   Dt 32,26-30.35-36   Mt 19,23-30
San Pio X

Oggi le letture ci ammoniscono sul tema della ricchezza, della sua insidia che può ingannarci fino al punto da impedirci di entrare nel regno dei cieli. Il profeta Ezechiele ci dà qualche luce. L’attività e i traffici di Tiro e del suo principe erano orientati ad un continuo arricchimento: “hai creato la tua potenza, ammassato oro e argento nei tuoi scrigni”. Con la sua grande accortezza ha accresciuto la sua ricchezza e Tiro era una città potente. C’è però una conseguenza spirituale di questa situazione: “per le tue ricchezza si è inorgoglito il tuo cuore” e ha chiuso la porta all’amore di Dio. Quando il cuore si insuperbisce si arriva a dire: “sono un dio, siedo su un seggo divino in mezzo ai mari”. Forse, di fronte alla forza di questa espressione, possiamo correre il rischio pensare che questa parola sia lontana dalla mia condizione, che io ne sia salvo. Ma dobbiamo essere attenti e onesti con noi stessi. Ogni persona deve vigilare su quale ricchezza o possesso attacca il cuore, quella che le procura un vano valore di sé e la rende superba.
Possiamo anche essere attaccati a quel poco che abbiamo diventando schiavi delle nostre paure. Il Signore ci chiede di essere liberi, di osare, di donare il nostro cuore alla causa del vangelo. E ne riceveremo cento volte tanto, compresa la libertà da ciò che ritenevamo impossibile abbandonare.

Spirito Santo vieni, rendici disponibili a lasciarci raggiungere dallo sguardo amorevole del Signore Gesù e solo a lui dedicare la pienezza delle nostre passioni e affetti.

Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 641]
Nessuno fu tanto avido di oro, quanto lui di povertà, né alcuno più preoccupato di custodire un tesoro, quanto lui la gemma evangelica. Il suo sguardo in questo si sentiva particolarmente offeso, se nei frati – o in casa o fuori – vedeva qualcosa di contrario alla povertà.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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