La figura di san Francesco evoca la povertà e la penitenza, ma già durante la vita del santo di Assisi emergono, all’interno del movimento francescano, esigenze intellettuali che non sono affatto incompatibili con una profonda spiritualità. La rilassatezza di una parte del clero e la proliferazione delle correnti eretiche impongono, infatti, una predicazione adeguata ai tempi e in grado di tener conto dell’insegnamento e della cultura. Nell’ordine fanno il loro… Continua
Un contadino povero, nel rincasare la sera tardi dal mercato, si accorse di non avere con sé il suo libro di preghiere. Al suo carro si era staccata una ruota in mezzo al bosco ed egli era angustiato al pensiero che la giornata finisse senza aver recitato le preghiere. Allora pregò in questo modo: «Ho commesso una grave sciocchezza, Signore. Sono partito da casa questa mattina senza il mio libro… Continua
É il secondo anno che trascorro il fine settimana in compagnia dei ragazzi e ragazze che vivono nella comunità di recupero “San Francesco”, a Monselice (Pd).
In questo tempo di servizio, alla luce di queste parole scritte da frate Francesco nel suo testamento, posso “esercitare la memoria” e “rigustare” le tante volte che il Signore mi ha concesso di fare esperienza di un amaro che si cambia in dolcezza, e contemplare tutto questo con uno sguardo sempre rinnovato.
Ormai tutti camminiamo. Per tanti motivi, e non tutti né nobili né spirituali. Alcune mete di pellegrinaggio sono ormai autentici cult: se i nostri fratelli musulmani almeno una volta nella vita devono recarsi in pellegrinaggio alla Mecca, noi non ci toccherà sgambettare fino a Compostela? San Francesco d’Assisi e i suoi compagni sono stati indubitabilmente grandi camminatori: cosa hanno da insegnarci sull’arte di un pellegrinaggio autenticamente umano e cristiano? Come… Continua
«Audite, poverelle dal Signore vocate, ke da multe parte e provincie sete adunate…» (Aud: FF 263). Questo testo, il cui manoscritto è stato ritrovato presso il monastero di Novaglie (Verona), è presente nelle Fonti Francescane nella sezione dedicata alle preghiere di Francesco. Le coordinate spazio-temporali di questa lauda ci sono date dalla Compilazione d’Assisi (una delle varie biografie di San Francesco) che così narra: «Il beato Francesco soggiornò a San… Continua
«Il Lolium temulentum (o loglio ubriacante, più conosciuto come zizzania), è una specie botanica annua del genere Lolium, spontanea e infestante fra le messi, con fiori a spiga rossa. La pericolosità di questa pianta infestante è ben nota fin dai tempi antichi, soprattutto per l’alto potere intossicante. Infatti, il termine temulentum (ubriacante) è riferito agli effetti derivanti dall’ingestione di farine contaminate da funghi del genere Claviceps, produttori di alcaloidi tossici,… Continua
L’incontro di san Francesco con il Crocifisso, la vita di fede, il cammino della speranza, il dono dell’Eucaristia e l’impegno nella preghiera… Cinque riflessioni proposte con un linguaggio semplice ma profondo, capace di parlare al cuore di tutti. Per riscoprire la ricchezza del Vangelo e, in compagnia del Santo di Assisi, vivere ogni giorno la gioia di essere cristiani. Angelo Comastri, Gesù ti sta cercando …fatti trovare! (La Via di… Continua
«Un giorno il beato Francesco […] chiamò frate Leone e gli disse: “Frate Leone, scrivi” […]» (Plet 1: FF 278). E possiamo pure immaginarci che frate Leone dovesse scrivere, invece che su una pergamena, digitando i tasti dello smartphone. Sappiamo che i nostri due se ne stanno tornando bel belli da Perugia a S. Maria degli Angeli, di notte, in pieno inverno. Il motivo della discussione verte su quale sia… Continua
Padova. Domenica 10 ottobre. Ore 10.30. Ospedale Civile. Dipartimento di pediatria. Secondo Piano. Stanza 13. Entro. Tre letti, due vuoti. Nel letto di mezzo, una giovane madre, forse neanche trentenne, stringe al seno la sua creatura di pochi mesi. Mi presento. Le chiedo il suo nome. “Chiara” risponde. Mi guarda perplessa. Le spiego: “sto facendo il giro dei reparti per visitare i malati e portare l’eucarestia”. Mi fissa e tagliente replica “No! è tanto che non mi confesso…” e continua a guardarmi gelida.
Siamo partiti ad aprile (Sguardi#1). Abbiamo percorso insieme nove mesi. Abbiamo cercato di immedesimarci dentro uno sguardo. Abbiamo frugato fra quelle pupille, abbiamo spiato vissuti e sentimenti. Abbiamo tentato.
Abbiamo accompagnato un giovane al lavoro (Sguardi#2), nel mezzo del mattino, gustandoci la sua benedizione che vede la vita come un tesoro.
Abbiamo condiviso la sofferenza di un litigio (Sguardi#3), pur stando a distanza.
Abbiamo sfogato la rabbia di una delusione (Sguardi#4), e lasciato che il Signore la sciogliesse con il suo stupirci.
Abbiamo corso in un parco (Sguardi#5), scoprendo stelle che sorridono, e poi, dentro ad un treno (Sguardi#6), ci siamo sorpresi ad agire oltre noi stessi.
Abbiamo infine anche ascoltato storie, seduti ad un tavolo di un bar (Sguardi#7), scoprendo che cercavamo solo normalità.