Venerdì dopo le Ceneri
Is 58,1-9 Sal 50 Mt 9,14-15
“Lo sposo è con loro” (Mt 9,15)
Dire “sposo” vuol dire intimità, unione, gioia. Il significato teologico di Gesù Sposo si inserisce in un ampio contesto biblico e sacramentale. Esso esprime l’intimità, l’amore e la dedizione totale che Cristo ha per la sua Chiesa e per ogni singolo credente, invitato ad una relazione personale con lui, simile a quella di un matrimonio. Dire “Gesù sposo”, non dice solo una figura simbolica. Esprime un’alleanza vivente che si rinnova ogni giorno nella vita spirituale, lontana da regole e precetti, perché fondata solo su rispetto ed amore gratuito. È la novità che i farisei e i discepoli di Giovanni faticano ad accogliere. Nella vita spirituale è importante confrontarsi con la propria mentalità che può irrigidirsi attorno a precetti antichi. All’inizio della quaresima, la Parola di oggi ci dice che questo tempo non va vissuto con spirito “vecchio”, quasi fosse un compito pesante, ma con lo spirito nuovo di chi ha trovato in Gesù e nel suo mistero pasquale il senso della vita, e avverte che tutto ormai non può non riferirsi a Lui.
Dalla Lettera terza ad Agnese di Boemia [FF 2887-2888]
Gioisci anche tu nel Signore sempre, o carissima. Non permettere che nessun’ombra di mestizia avvolga il tuo cuore, o signora in Cristo dilettissima, gioia degli Angeli e corona delle tue sorelle. Colloca i tuoi occhi davanti allo specchio dell’eternità, colloca la tua anima nello splendore della gloria, colloca il tuo cuore in Colui che è figura della divina sostanza, e trasformati interamente, per mezzo della contemplazione, nella immagine della divinità di Lui.
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