Lunedì III Settimana del Tempo Ordinario
Eb 9,15.24-28 Sal 97 Mc 3,22-30
“Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi” (Mc 3,24)
Gesù si trova a doversi confrontare con l’ostilità degli scribi, inviati da Gerusalemme forse in veste ufficiale, proprio per contrastare il suo insegnamento. Perché tanta ostilità? Perché Gesù, come rivelato dal Battista, è “il più forte”, perché è uno con il Padre. Prima di questo episodio Gesù aveva annunciato il Regno, insegnato e soprattutto liberato molti da malattie e demoni. L’essere saldo nell’amore del Padre, permette a Gesù di camminare libero tra i peccatori, scacciando il male con durezza ma rivolgendosi a ogni uomo con tenerezza e infinita misericordia. Un tale potere, umile e mite, una tale libertà, attira i piccoli e i poveri, mentre allontana chi pretende di essere padrone di se stesso. Ma un regno diviso in se stesso non può stare in piedi. Per questo Gesù porta un altro tipo di divisione, che unifica perché porta a scegliere: scegliere a quale potere assoggettare la propria vita, scegliere chi è il più forte.
Dalla Leggenda dei Tre Compagni [FF 1401]
Messosi dunque in cammino per raggiungere la Puglia, arrivò fino a Spoleto e qui cominciò a non sentirsi bene. Tuttavia, preoccupato del suo viaggio, mentre stava riposando, nel dormiveglia intese qualcuno che lo interrogava dove voleva andare. Francesco gli espose per intero il suo progetto. E quello: «Chi può esserti più utile: il padrone o il servo?». E avendo lui risposto: «Il padrone», quello riprese: «Perché dunque abbandoni il padrone per il servo, e il principe per il suddito?».
Allora Francesco domandò: «Signore, che vuoi che io faccia? ». E la voce: «Ritorna nella tua città e ti sarà detto che cosa devi fare.
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