La guerra di Francesco. Gioventù di un santo ribelle

La guerra di Francesco. Gioventù di un santo ribelle

Ogni volta che sentiamo nominare san Francesco d’Assisi, la nostra mente si affolla di immagini: lupi ammansiti, dialoghi con gli uccelli, mani segnate dalle stigmate, aureole dorate che doppiano l’umile cerchio di capelli della chierica. Il suo volto, nei nostri ricordi, ha l’eleganza pacata degli affreschi di Giotto o la spigolosità timida del ritratto di Cimabue. In ogni caso, ci appare sempre come se fosse nato con il saio addosso…. Continua

“I frati lavorino…”. 1° maggio, festa dei lavoratori

“I frati lavorino…”. 1° maggio, festa dei lavoratori

«E i frati che sanno lavorare, lavorino ed esercitino quella stessa arte lavorativa che già conoscono, se non sarà contraria alla salute della loro anima e potrà essere esercitata onestamente» (Rnb 7,3: FF 24). «E io lavoravo con le mie mani e voglio lavorare; e voglio fermamente che tutti gli altri frati lavorino di un lavoro quale si conviene all’onestà. E quelli che non sanno, imparino, non per la cupidigia… Continua

E come… erba!

E come… erba!

La più umile delle creature: strappata perché infestante, falciata per darla da mangiare, fresca o fieno, agli animali, rasata ad uso e consumo di green per il golf o prati inglesi per residenze nobiliari. Nella migliore delle ipotesi: calpestata senza ritegno né consapevolezza. Eppure anche l’erba ha il suo giorno nella creazione. Ed esattamente il terzo, subito dopo la divisione tra terra e acque del mare, una volta affiorata la… Continua

Dalle prime predicazioni al primo nucleo della “Fratellanza”

Dalle prime predicazioni al primo nucleo della “Fratellanza”

Francesco iniziò la missione apostolica, predicando sui sagrati delle Chiese della sua città, in particolare nei luoghi della sua infanzia e della sua giovinezza; frequenti erano le apparizioni presso la Chiesa di San Nicolò, ma più ancora presso quella della sua originaria parrocchia di San Giorgio. Egli predicava di cuore. Era dotato di un’ improvvisazione ispirata, liberandosi in quella magia della parola estemporanea, virtuosa, calda, corale, dettata direttamente dall’anima in… Continua

Marta e Maria. L’eremitismo francescano

Marta e Maria. L’eremitismo francescano

Tre religiosi a confronto sul tema della vita in solitudine. Una rivisitazione della relazione tra Francesco e Antonio rivela come i due santi siano concordi nel proclamare che l’andare tra la gente e lo stare nel silenzio dell’eremo appartengono allo stesso desiderio, alla stessa identità, allo stesso progetto minoritico. Francesco ed Antonio parlano lo stesso linguaggio, sebbene con accenti spirituali un po’ diversi, entrambi espressione di un eremitismo profondamente evangelico… Continua

Il restauro delle tre chiese

Il restauro delle tre chiese

Così, giorno dopo giorno, curvo di fatica, alternandosi nella quotidiana assistenza ai lebbrosi, nella questua dei materiali e nella loro messa in opera ove, a secondo la  bisogna, si trasformava in carpentiere e muratore, mastro e manuale, tecnico e imprenditore, portò a termine il restauro della chiesa, soddisfatto della buona riuscita dell’opera. Nella piana sottostante la chiesa di San Damiano, sullo spiano della Spina, tra gli ulivi, vi era abbandonata,… Continua

U come… uccelli!

U come… uccelli!

Nella creazione arrivarono al quinto giorno, assieme a mostri marini e pesci (Gen 1,14-19). Coinvolti nel disastro del diluvio universale (Gen 6,7), una coppia di ciascuno di loro trovò anch’essa rifugio nell’arca (Gen 7,3). Ma poi non si fermarono più. Di volta in volta furono in qualche modo beneauguranti, come lo fu la colomba liberata da Noè per verificare se alfine qualche lembo di terra asciutta fosse ricomparso (è la… Continua

H come… Hallel!

H come… Hallel!

Con esso si intendono 6 salmi, dal 113 al 118, introdotti dall’acclamazione «Alleluia» (Sal 113,1). Dall’ebraico Hallelu e Yah, “lodiamo Dio”, questa sestina di salmi veniva e viene cantata solennemente dagli ebrei nelle feste più importanti, tanto che, per sottolinearne l’importanza, ne introducono la recita con una benedizione apposita: «Benedetto sii Tu, Dio nostro, Re del Mondo, che ci ha santificato con i Suoi precetti e ci ha permesso di… Continua

Gv 19,17-18.38-40

mani bucate

mani bucate

In lingua corrente dire ad una persona che ha “le mani bucate” non è certo un complimento. Per Gesù Cristo è invece uno dei segni qualificanti. Con la differenza che nel primo caso il significato è simbolico (scialacquare, sperperare…), nel secondo caso è significato reale. Così reale da essere uno dei “segni particolari” della “carta d’identità” del Risorto! «Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il… Continua

1Cor 11,23-26

Dio si fa pane

Dio si fa pane

San Paolo, nella Prima lettera ai Corinzi (11,23-26), ci offre la preziosa testimonianza del memoriale dell’eucaristia istituita e donata da Gesù Cristo il Giovedì Santo. San Paolo non era tra i dodici quella sera: la sua conversione arriverà molto tempo dopo la resurrezione di Cristo… Anche Paolo – dunque – come noi si affida alla testimonianza degli apostoli: «Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho… Continua

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Messaggero di Sant'Antonio