Dieci giorni dopo l’approvazione ufficiale della Regola, dalla piana della Porziuncola, all’indomani della festa dell’Immacolata, Francesco raggiunse, per adempiere ad uno dei suoi ciclici e sempre più frequenti ritiri spirituali, Greccio, piccolo borgo a metà strada tra Terni e Rieti, ai piedi dei concatenati Monti Sabini. Là, tra le piaghe di quelle alture, in un anfratto incastonato come “un nido d’aquila”, vi era l’eremo dei frati, romitorio già frequentato da… Continua
Ero come tutti gli adolescenti: “io sono il centro del mondo”. Sì, tutto ruotava intorno a me, tutti dovevano essere a mia disposizione, lì ad applaudirmi. Per confermare questa cosa non facevo altro che cercare approvazione, mendicare affetto, conquistare l’attenzione. Poi, qualche volta, mi accorgevo che forse chi mi stava intorno aveva anche qualche altro interesse oltre a me, e allora era depressione, buio. Questo era il mio recinto, questo è ogni mattina…
Ritrovarsi vedove è da sempre, e mi sa ovunque in giro per il mondo, una delle cose peggiori che ti possa capitare. Per l’assenza di sicurezze sociali ed economiche a cui questa situazione ti espone, soprattutto in contesti tipicamente maschili come quasi tutti quelli dell’antichità. Ma prima di tutto per gli affetti feriti, il ritrovarti meno donna perché meno moglie e meno madre: una persona dimezzata (cf. Lc 7,11-17). Letteralmente… Continua
Beati invece i vostri occhi perché vedono! [Mt 13,16] Lo sguardo di Francesco sul mondo è sempre semplicemente “poetico”; sembra umilmente rifare il reale, come un bambino quando dà il primo nome alle cose. Francesco inventa la poesia come nuova «lingua dei fratelli». … Continua
Se c’è un’immagine fortemente comunicativa, legata all’incarnazione di Gesù, che ha fatto presa nell’immaginario dei cristiani, soprattutto della gente semplice, per la sua potenza evocativa, ma anche per il richiamo forte alla propria realtà quotidiana, è forse quella degli insulti al Gesù condannato a morte. Li abbiamo sentiti narrare ogni volta al Venerdì santo, con commozione e quasi figurandoceli concretamente, se addirittura non li avevamo di fronte: un bel e… Continua
Zuffa è una parola che mi piace! Perché suona strana, come ci arrivasse direttamente da una qualche lingua antica. Molto più perché ci ricorda tante azzuffate con gli amici, quando tornavamo a casa laceri e sporchi, ma contenti. E strana effettivamente lo è. Tale e quale infatti non la potremmo ritrovare né nella Bibbia né nelle Fonti Francescane. Perché è di origine longobarda, «tedesco alto medievale» precisano i linguisti, che… Continua
Il lettore di questo volumetto si trova di fronte a sei frati francescani, minori conventuali, che parlano ad alta voce di alcune virtù care a san Francesco d’Assisi. Quanto scrivono è meno di quanto fanno intendere. Perché così è la figura del Poverello d’Assisi: più ti avvicini, più prendi coscienza di non conoscerlo bene. Ti fa sorgere però il desiderio di imitarlo, come fa il fraticello della Prefazione. Contributi di:… Continua
«È difficile?». Questa è la domanda che mi sento rivolgere spesso quando qualcuno scopre che passo i miei fine settimana in carcere. Di solito sorrido. Mi viene da pensare che è una domanda che contiene già la risposta, come quando mi chiedono: «ma non hai freddo a piedi scalzi?». In realtà, sotto sotto, si sta chiedendo un’altra cosa: «ma che senso ha? Perché fare questa fatica?». È la stessa domanda… Continua
Francesco non può essere capito senza i luoghi in cui è vissuto, né quei luoghi assisani sono comprensibili senza la presenza e il ricordo di Francesco. Il viaggiatore che va ad Assisi trova in ogni posto francescano un senso, un’evocazione e un messaggio. Queste pagine sono scritte con l’idea di trasmettere un messaggio significativo, dato che Francesco continua a parlare e i luoghi collegati alla sua vita continuano a evocare… Continua
Naturalmente molti sono nella Bibbia e nelle Fonti francescane gli usi più ovvi e scontati del verbo nascondere. «L’uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino» (Gen 3,8), o, meglio, visto come finì la storia, presunse di potersi nascondere. Da par suo pure Dio, che del resto vede tutto, anche ciò che agli occhi degli uomini pare nascosto (cf. Sir 39,19;… Continua