XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei Pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo, infatti, è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto». Luca 19, 1-10
L’inizio e la fine della predicazione di Gesù sono segnati dalla parola oggi: nella Sinagoga (Lc 4,21) e a Zaccheo. Sono come una cornice che apre al terzo oggi, quello che Gesù inaugura definitivamente con il malfattore crocifisso con lui: «Oggi sarai con me nel paradiso» (Lc 23,43). In questi tre oggi, la buona novella giunge per “effrazione violenta”, inattesa, offerta gratuitamente e soprattutto a «ciò che era perduto»: il prigioniero (Lc 4), l’esattore delle tasse (Lc 19) e il condannato a morte (Lc 23). È il paradiso che si accosta, la luce che entra e splende nelle tenebre per dissiparle, il pastore alla ricerca della pecora perduta.
«La forza dell’amore aveva reso Francesco fratello di tutte le creature; non è quindi meraviglia se la carità di Cristo lo rendeva ancora più fratello di quanti sono insigniti dell’immagine del Creatore. Diceva, infatti, che niente è più importante della salvezza delle anime, e lo provava spesso con il fatto che l’Unigenito di Dio si è degnato di essere appeso alla croce per le anime. Da qui derivava il suo impegno nella preghiera, il suo trasferirsi da un luogo all’altro per predicare, la sua grande preoccupazione di dare buon esempio» (FF 758).
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