Lc 19,1-10 

C’è desiderio e desiderio

Martedì XXXIII Settimana del Tempo Ordinario
Ap 3,1-6.14-22   Sal 14   Lc 19,1-10
Santa Elisabetta d’Ungheria, memoria

Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore” (Mt 6,21): non è la Parola di oggi, ma ci aiuta a leggerla. Zaccheo ha amato il denaro e non ha avuto scrupoli nel rubarne agli altri: era il suo tesoro, al quale ha legato il cuore, compiendo azioni concrete, ingiuste, verso quel fine. Quando desideriamo qualcosa che non è la vera gioia e quando ci accontentiamo, il risultato è sempre il peccato, la veste è macchiata.
Vediamo, però, che si era confuso Zaccheo, credeva di desiderare potenza e ricchezza, ma diceva una bugia a sé stesso. Il suo cuore non era nel bene e, grazie a Dio – bisogna dirlo davvero – era inquieto.  È la persona di Gesù che fa sentire la nostalgia del bene; stando con lui l’uomo peccatore comprende il suo vero valore e cammina con la “veste bianca”. Così Zaccheo, che amava la ricchezza, ha scoperto un altro desiderio: voleva vedere Gesù. E scoprirà che si pensava avido ma, in realtà, è generosissimo. Questo è il suo vero cuore e la carità il suo vero tesoro. E, con le sue azioni, diventa un maestro del desiderio e della gioia anche per noi: cercate il Signore sapendo che ci sono degli ostacoli, interni ed esterni; superateli con creatività, le cose “strane” che lo Spirito suggerisce sono degli “oggi” di risurrezione; state tanto con Gesù che tirerà fuori dal cuore tutto il bene inimmaginabile; vivete la carità che fa sempre ritrovare la propria identità; guardate a chi sbaglia mostrandogli il suo valore.

La gioia è questione di desiderio. Lasciamo che Dio liberi il cuore ristretto dalle nostre piccolezze.

Dalle Ammonizioni [FF 165]
Beati i puri di cuore, poiché essi vedranno Dio (Mt 5,8). Veramente puri di cuore sono coloro che disdegnano le cose terrene e cercano le cose celesti, e non cessano mai di adorare e vedere il Signore Dio, vivo e vero, con cuore ed animo puro.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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