sabato 13 giugno 2015, Sant’Antonio da Lisbona e di Padova. E il “suo” pane…

sabato 13 giugno 2015, Sant’Antonio da Lisbona e di Padova. E il “suo” pane…

Tommasino è un bimbo di venti mesi che vive a Padova proprio negli anni in cui si stava costruendo la Basilica in onore di Sant’Antonio. Un giorno la mamma, molto indaffarata, lo lascia da solo in cucina e lui, preso dalla voglia di scoprire il mondo, prende di mira il secchio pieno d’acqua e ci finisce dentro a testa in giù. La mamma lo trova morto. Urla, ma non si… Continua

Gv 16,12-15

24 maggio 2015, Solennità di Pentecoste, “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità…” (Gv 16,12)

24 maggio 2015, Solennità di Pentecoste, “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità…” (Gv 16,12)

Il brano evangelico insiste su una qualifica dello Spirito Santo, protagonista assoluto di questa solennità: è Spirito della verità, colui che porta a tutta la verità. C’è una verità che è oltre la mia, sempre soggettiva. Scrivo da Assisi, dove il giovane Francesco coltivava una sua verità, molto centrata su se stesso e proiettata in un futuro di gloria, ma un giorno «il Signore concesse a me, frate Francesco, di cominciare… Continua

Mc 16,15-20

Ascensione del Signore 2015 – Mc 16, 15.20

Ascensione del Signore 2015 – Mc 16, 15.20

“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura… Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che l’accompagnavano” (Mc 16, 15.20).   Questa volta la kartolina –foto che allego è davvero fatta in casa. Siamo nella basilica di s. Antonio qui a Padova: c’è la Parola di Dio che sarà proclamata e spiegata, accanto vi è il cero… Continua

Gv 15,12-17

10 maggio 2015, sesta domenica di Pasqua, “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando” (Gv 15,12-14)

10 maggio 2015, sesta domenica di Pasqua, “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando” (Gv 15,12-14)

Il Padre, Gesù, noi. Il Padre è la fonte dell’amore che in Gesù raggiunge noi, le nostre vite (cf. vangelo di domenica scorsa: innestati in lui come tralci alla vite) e ci rende capaci di amarci gli uni gli altri. Di amare. È quindi divino questo amore se il Padre è la sorgente di quell’amore che ci arriva da Gesù, che ci arriva attraverso la relazione concreta con lui. È… Continua

Gv 15,1-8

3 maggio 2015, quinta domenica di Pasqua, “Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla” (Gv 15,5)

3 maggio 2015, quinta domenica di Pasqua, “Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla” (Gv 15,5)

Dal buon pastore (domenica scorsa) ai tralci innestati alla vite: che bello questo vangelo in immagini! Gesù le coglie da quanto i suoi occhi e il suo cuore vedono nella sua terra. Ancora una volta, così come con il buon pastore, la vite che assicura linfa vitale a tutti i tralci ci parla di intimità, di adesione forte: si noti il rimbalzo del verbo rimanere  in Lui. Contro ogni pretesa… Continua

Gv 10,11-18

26 aprile 2015, quarta domenica di Pasqua, “Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario -che non è pastore e al quale le pecore non appartengono- vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore” (Gv 10,11-13)

26 aprile 2015, quarta domenica di Pasqua, “Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario -che non è pastore e al quale le pecore non appartengono- vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore” (Gv 10,11-13)

Ad ogni quarta di Pasqua, puntiamo il nostro sguardo sul buon pastore. Ad essere precisi il testo originale, il greco, scrive bel pastore. I due aggettivi non configgono più di tanto: quando diciamo che una persona è bella, non ci riferiamo tanto e solo a canoni estetici, ma al fatto che per davvero quella persona per noi è buona, vera. Bella! Gesù è bello e buono perché offre quanto di… Continua

Lc 24,45

19 aprile 2015, terza domenica di Pasqua, “Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture…” (Lc 24,45)

19 aprile 2015, terza domenica di Pasqua, “Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture…” (Lc 24,45)

Una “lavata di capo” ogni tanto ci sta (anche se costa accettarla, per poi sperimentare che ci fa bene). L’hanno ricevuta da Gesù i due viandanti di Emmaus (“Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti”: Lc 24,25), l’hanno beccata pure gli Undici e chi era con loro a Gerusalemme (perché non avevano ancora compreso le Scritture). La prendiamo tutta anche noi che… Continua

Gv 20,19-23

12 aprile 2015, seconda domenica di Pasqua, domenica della “divina misericordia”, “La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: Pace a voi!” (Gv 20,19)

12 aprile 2015, seconda domenica di Pasqua, domenica della “divina misericordia”, “La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: Pace a voi!” (Gv 20,19)

Vangelo ricco di doni quello della seconda domenica di Pasqua, un vero fiume di misericordia divina. Anzitutto la presenza di Gesù che appena risorto è ansioso di raggiungere i suoi, superando, con il suo corpo risorto, il fortino dei loro timori ove si sono barricati (erano chiuse le porte!), desideroso di essere tra loro (venne…stette in mezzo). Il dono della pace (pace a voi!  per tre volte): regalo tutto pasquale… Continua

Mc 16,1-7, Mc 16,1-8

5 aprile 2015, Pasqua di risurrezione, “Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole” (Mc 16,2)

5 aprile 2015, Pasqua di risurrezione, “Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole” (Mc 16,2)

Dopo la notte del tradimento, dopo il buio seguito alla morte in croce di Gesù e l’oscurità dell’attesa, dopo questa lunga notte dei cuori, ecco, finalmente, il mattino. My God, what a morning! Mio Dio, che mattino ! canta uno spiritual  consacrato a dire la Pasqua. Solo così: morning, mattino. Senza spiegazioni, senza aggettivi, senza chiarimenti. Come fosse l’unico per la storia e per la fede. E lo è davvero… Continua

Gv 13,1-15

Verso il Triduo pasquale 2015, “Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine” (Gv 13,1)

Verso il Triduo pasquale 2015, “Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine” (Gv 13,1)

Ho scattato questa kartolina lo scorso anno in Trentino in un piccolo cimitero posto alla sommità del paese ove i morti vegliano sui vivi: i piedi di Gesù, un cuore. La settimana santa è piena di piedi e di cuori. In primis, il cuore amante di Gesù. Eppoi i piedi: quelli di Gesù cosparsi di profumo prezioso da una donna sconosciuta (lunedì santo), i piedi lavati da Gesù ai discepoli… Continua

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Messaggero di Sant'Antonio