Lunedì XVI Settimana del Tempo Ordinario
Es 14,5-18 Sal (Es 15,1-6) Mt 12,38-42
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto (Lc 11,9)
L’uomo ha bisogno di segni; tuttavia, a volte, rischia di esigerli come un diritto, come fanno gli scribi e i farisei con Gesù. In realtà l’unico vero segno è proprio il Signore, che ama fino in fondo e dona la sua vita per noi. Ma lui comprende bene la nostra esigenza di concretezza: così offre delle storie, dei testimoni significativi e credibili. Il profeta Giona e la regina del Sud sono esempio eloquente di una vita in continuo movimento: loro i segni li vanno a cercare, piuttosto che chiederli, attenderli, o addirittura pretenderli rimanendo comodi. E allora i segni si manifestano evidenti. Al cuore dell’uomo spetta la fatica di leggere ciò che nasce da un desiderio sincero, e dove invece è celata la diffidenza, la doppiezza, la voglia di sensazionale.
Dalla Lettera ai custodi [FF 240]
A tutti i custodi dei frati minori ai quali giungerà questa lettera, frate Francesco, vostro servo e piccolo nel Signore Iddio, augura salute con nuovi segni del cielo e della terra, segni che sono grandi e superiori ad ogni cosa presso il Signore, e invece da molti religiosi e da altri uomini sono ritenuti di infima importanza.
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