Gv 14,6-14

Sabato II Settimana di Pasqua

1Cor 15,1-8a   Sal 18    Gv 14,6-14
Santi Filippo e Giacomo apostoli, Festa

Mosè disse: “Se davvero ho trovato grazia ai tuoi occhi, indicami la tua via, così che io ti conosca”. Rispose il Signore: “Il mio volto camminerà con voi e ti darò riposo” (Es 33,13)

Filippo, in questo episodio, ci ricorda Mosè che chiede a Dio: “Mostrami la tua gloria” (Es 33,18), e forse il suo desiderio si fa voce di tutti. In tanti episodi Filippo è, infatti, il discepolo mediatore: chiama Natanaele a venire e vedere (1,46), ha un ruolo importante nella moltiplicazione dei pani (6,5) e nell’incontro di Gesù con i Greci che lo cercano (12,21). Questo discepolo ci insegna il salto della fede: passare dall’esperienza delle cose concrete e visibili a quelle invisibili. Gesù chiede ai discepoli di vedere, nell’esperienza concreta della sua amicizia, la presenza stessa della bontà di Dio. “Farò passare davanti a te la mia bontà” dice Dio a Mosè che desidera vederlo. Gesù è la bontà del Padre che si fa carne, si fa visibile per accompagnarci all’Invisibile, ci fa passare dal vedere al credere. E la “qualunque cosa” che Gesù promette di ottenere, non è l’esaudimento indistinto di tutti i desideri, ma piuttosto la preghiera al Padre vissuta in una comunione perfetta con Gesù e con la sua missione di bontà e salvezza.

Dalla Vita prima di Tommaso da Celano  [FF 506] Quando sentì che stava per giungere il momento della sua partenza da questa terra (…) Francesco incrociò le braccia per porre la destra sul capo di frate Elia (…) e disse: “Ti benedico, o figlio, in tutto e per tutto; e come l’Altissimo, sotto la tua direzione, rese numerosi i miei fratelli e figlioli, così su te e in te li benedico tutti. In cielo e in terra ti benedica Iddio, Re di tutte le cose. Ti benedico come posso e più di quanto è in mio potere, e quello che non posso fare io, lo faccia in te Colui che tutto può. Si ricordi Dio del tuo lavoro e della tua opera e ti riservi la tua mercede nel giorno della retribuzione dei giusti. Che tu possa trovare qualunque benedizione desideri e sia esaudita qualsiasi tua giusta domanda”.

Avatar photo
ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

Ancora nessun commento.

Lascia un commento

Registrati
Esegui Login
Messaggero di Sant'Antonio