Pace da donare
Giovedì XXVI Settimana del Tempo Ordinario
Gb 19,21-27 Sal 26 Lc 10,1-12
I discepoli di Gesù partono per la missione e nell’entrare nelle case sono invitati a portare la pace. Non portano quasi nulla con loro e il Signore li invita a donare ciò che ogni discepolo deve avere nel suo intimo per poter parlare di Lui. La pace che portano può essere rifiutata ma è edificante per coloro che la portano. Coltivare la pace interiore non è passività o isolamento. Si tratta di lasciar cadere le piccolezze che riempiono spesso la vita e fare spazio allo Spirito Santo, alla Grazia del Signore che opera. Noi sappiamo che “il nostro redentore è vivo” e sempre da lui possiamo tornare per riposare, trovare conforto e cura per le nostre debolezze.
Donaci, o Padre, un cuore pacificato.
Dalla Vita Prima di Tommaso da Celano [FF 360]
Il primo tra quelli che seguirono l’uomo di Dio fu un abitante di Assisi, devoto e semplice di spirito. Dopo di lui frate Bernardo, raccogliendo questo messaggio di pace, corse celermente al seguito del santo di Dio per guadagnarsi il regno dei cieli. Egli, che aveva già più volte ospitato il beato padre nella sua casa e ne aveva osservato e sperimentato la vita e i costumi, rimanendo attratto dall’ardore della sua santità, suscitò in sé un religioso timore e decise di abbracciare la via della salvezza.
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