Senza maschere
Lunedì XXI Settimana del Tempo Ordinario
2Ts 1,1-5.11b-12 Sal 96 Mt 23,13-22
I “guai” di Gesù, come quelli di tutta la Parola di Dio, non sono maledizioni, ma denuncia di azioni malvagie dalle quali è urgente convertirsi, rivolte in questo caso agli uomini religiosi del suo tempo. “Ipocrita” è letteralmente chi sostiene una parte, recita, finge… Il Vangelo invita così anche noi a metterci a nudo. Ci chiede la risposta sincera di ciò che guida le nostre azioni, per “smascherare”, se ce ne fosse bisogno, i desideri di potere, di vanagloria, di superbia. Questi possono nascondersi anche dietro i nostri atteggiamenti apparentemente “religiosi”.
Noi ti invochiamo, Spirito Santo, luce dei cuori: guidaci a fare verità, perché possiamo amare e servire il Signore in libertà e letizia.
Dalla Regola non bollata [FF 60]
Perciò, tutti noi frati, custodiamo attentamente noi stessi, perché, sotto pretesto di qualche ricompensa o di opera da fare o di un aiuto, non ci avvenga di perdere o di distogliere la nostra mente e il cuore dal Signore. Ma, nella santa carità, che è Dio, prego tutti i frati, sia i ministri sia gli altri, che, allontanato ogni impedimento e messi da parte ogni preoccupazione e ogni affanno, in qualunque modo meglio possono, si impegnino a servire, amare, onorare e adorare il Signore Iddio, con cuore mondo e con mente pura.
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