Liberi di amare
Lunedì XIX Settimana Tempo Ordinario
Ez 1,2-5.24-28 Sal 148 Mt 17,22-27
Essendo figli di Dio, familiari di Gesù, noi siamo liberi, ma dobbiamo fare attenzione che la nostra libertà non diventi occasione di inciampo per chi è più debole nel cammino di fede. Più importante del rispetto di questa libertà, vera e legittima, è per Gesù il non dare scandalo agli altri discepoli, non ancora in grado di cogliere questa libertà. Gesù ci insegna ancora una volta che di ogni valore è più grande la carità, e che la libertà più grande è di colui che non tiene per sé neanche la sua libertà, ma la sa sottomettere al bene di chi è più piccolo e bisognoso.
Donaci Signore, di crescere sempre di più in umiltà e piccolezza.
Dalle Ammonizioni [FF 150]
Dice il Signore nel Vangelo: «Chi non avrà rinunciato a tutto ciò che possiede non può essere mio discepolo», e «Chi vorrà salvare la sua anima, la perderà». Abbandona tutto quello che possiede e perde il suo corpo colui che offre tutto se stesso all’obbedienza nelle mani del suo prelato. E qualunque cosa fa o dice che egli sa non essere contro la volontà di lui, purché sia bene quello che fa, è vera obbedienza. E se qualche volta il suddito vede cose migliori e più utili alla sua anima di quelle che gli ordina il prelato, di sua spontanea volontà sacrifichi a Dio le sue e cerchi invece di adempiere con l’opera quelle del prelato. Infatti questa è obbedienza caritativa, perché soddisfa a Dio e al prossimo.
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