Gv 16,20-23

Vivere la vita

Vivere la vita

Venerdì VI Settimana di Pasqua
At 18,1-8     Sal 97    Gv 16,20-23a

La donna che aspetta un bambino è chiamata a fare spazio dentro di sé per poter dare la vita. Così avviene non solo tra le creature umane ma anche nel rapporto con il Signore. Potessimo avere la stessa disponibilità! Come una madre non vede il figlio ma lo sperimenta dentro di sé e vede cambiare il suo corpo, allo stesso modo possiamo considerare la relazione con il Signore che non vediamo, ma che sperimentiamo, proprio perché noi cambiamo, perché la nostra vita con Lui cresce, si trasforma. Questo è il miracolo della vita umana e spirituale, che vanno insieme. Una insegna all’altra il modo migliore per essere persone feconde e felici, che sanno fare spazio all’altro e attendere nella speranza di vedere la pienezza che già sperimentiamo.

Signore Gesù, donaci di essere persone feconde.

Dalla Compilazione di Assisi [FF 1548]
Jacopa era una donna spirituale, ma vedova, devota a Dio, una delle più nobili e ricche signore di tutta Roma. Per i meriti e la predicazione del beato Francesco ella aveva avuto da Dio tanta grazia da sembrare quasi una seconda Maddalena, sempre piena di lacrime e di devozione e di amor di Dio […] Donna Jacopa si rivolse loro e spiegò: «Fratelli, mentre stavo pregando, mi fu detto in spirito: ‘‘Va’ e visita il tuo padre Francesco. Affrettati, non indugiare, poiché se ritardi molto non lo troverai vivo. Gli porterai quel tale panno per la tonaca e il necessario per preparargli un dolce. Prendi con te, per le torce della sua veglia, anche cera in gran quantità e così pure incenso’’» […] Un giorno poi donna Jacopa preparò per il padre santo quel dolce, che egli aveva desiderato di mangiare. Ma egli lo assaggiò appena, poiché per la gravissima malattia il suo corpo veniva meno di giorno in giorno e si appressava alla morte. Ella fece fare anche numerose candele, perché ardessero dopo il trapasso intorno al suo santo corpo. Con il panno che aveva recato, i frati confezionarono la tonaca con cui fu sepolto. Ed egli stesso ordinò loro che vi cucissero sopra delle pezze di sacco, in segno ed esempio di umiltà e povertà. E avvenne, come piacque a Dio, che, proprio nella settimana che donna Jacopa era arrivata, il beato Francesco migrò al Signore.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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