Mt 21,33-43.45

Vigna amata

Vigna amata

Venerdì II Settimana di Quaresima
Gen 37,3-4.12-13.17-28    Sal 104     Mt 21,33-43.45

La Parabola dei vignaioli si trova verso la fine della vita di Gesù, quasi a significare il preannuncio di ciò che sta per accadere. Attraverso l’immagine della vigna si vuole far comprendere al popolo d’Israele che Dio gli ha riservato un amore speciale, si è preoccupato della sua crescita e offre la sua vita per lui.
Certamente il vignaiuolo si aspettava dei frutti dalla vigna. Il suo amore è concreto, fatto di opere: lui ha lavorato per la vigna, ha fatto tutto quanto poteva perché producesse frutti buoni. Ma quali frutti vuole il Padre dalla sua vigna? L’accoglienza del Figlio Gesù. Perché non accoglierlo significa il rifiuto alla salvezza offerta da Dio, in Cristo suo Figlio. Già qui viene citato il salmo 117 che Gesù reciterà sulla croce. La pietra d’angolo è stata scartata. Anche per noi oggi c’è la salvezza, il vignaiuolo non si risparmia nel suo operare. Nonostante ci allontaniamo e facciamo opere non buone, l’Amore di Dio non viene meno nei nostri confronti. Non scartiamo la pietra d’angolo, ma scegliamola sempre, perché la nostra vita stia in piedi!

La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d’angolo; ecco l’opera del Signore: una meraviglia ai nostri occhi
(Sal 117,22-23).

Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 750]
Desiderando questo felice viandante uscire presto dal mondo, come da un esilio di passaggio, trovava non piccolo aiuto nelle cose che sono nel mondo stesso. […] Abbraccia tutti gli esseri creati con un amore e una devozione quale non si è mai udita, parlando loro del Signore ed esortandoli alla sua lode. Ha riguardo per le lucerne, lampade e candele, e non vuole spegnerne di sua mano lo splendore, simbolo della Luce eterna. Cammina con riverenza sulle pietre, per riguardo a colui che è detto Pietra. E dovendo recitare il versetto che dice: Sulla pietra mi hai innalzato, muta così le parole per maggiore rispetto: «Sotto i piedi della pietra tu mi hai innalzato».

Avatar photo
ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

Ancora nessun commento.

Lascia un commento

Registrati
Esegui Login
Messaggero di Sant'Antonio