Mc 4,26-34

Non conquista ma accoglienza

Non conquista ma accoglienza

Venerdì III Settimana del Tempo Ordinario
Eb 10,32-39 Sal 36 Mc 4,26-34

Il Vangelo di oggi ci insegna che il cristianesimo non funziona come conquista, ma piuttosto come accoglienza. Il granello di senape cade. E, in quel terreno che semplicemente si limita ad accogliere e custodire, avviene il miracolo: nasce la vita nuova. Nessuno sa come e nessuno può agire su quel seme. Anche il contadino, che certo ha saputo seminare, non può far altro che aspettare.
Ciò che ci apre allo stupore è proprio questa forza della vita, della fecondità che diventa dono. Così come il Regno di Dio che non si conquista, perché è già qui, nascosto nelle pieghe della vita. Nessun vanto, ma impegno nel fare la nostra umile e semplice parte. Attesa nella speranza del frutto, accoglienza di ciò che nasce, che è sempre il “di più”, sempre novità per noi. è un mistero immenso quello del rapporto tra responsabilità e dono. Richiede fede e accoglienza per vedere che Gesù fa nuove tutte le cose.

Signore, donaci di essere semplici e perseveranti nel servire il tuo Regno.

Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 331]
Per il grande amore infusogli non poteva ormai tacere; parlava tuttavia in linguaggio enigmatico: cercava di esprimersi con gli altri nello stesso modo figurato con cui l’abbiamo visto discorrere, con l’amico preferito, di un tesoro nascosto. Diceva di rinunciare a partire per le Puglie, ma allo scopo di compiere magnanime imprese nella sua patria. Gli amici pensavano che avesse deciso di sposarsi e gli domandavano: «Vuoi forse prendere moglie, Francesco?». Egli rispondeva: «Prenderò la sposa più nobile e bella che abbiate mai vista, superiore a tutte le altre in bellezza e sapienza». E veramente sposa immacolata di Dio é la vera Religione che egli abbracciò e il tesoro nascosto é il regno dei cieli, che egli cercò così ardentemente. Bisognava davvero che si compisse pienamente la vocazione evangelica in colui che del Vangelo doveva essere il ministro nella fede e nella verità!

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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