Mt 11,28-30

Non lo sai?

Non lo sai?

Mercoledì II Settimana di Avvento
Is 40,25-31   Sal 102   Mt 11,28-30
Sant’Ambrogio Vescovo, memoria

Il profeta consola chi si sente stanco e spossato, chi, senza uno sguardo amorevole che vegli su di lui, si sente dimenticato. Le sue domande infondono coraggio: “perché dici: la mia via è nascosta al Signore?”. Ma le sue parole intendono anche scuotere le coscienze e provocare una consapevolezza più profonda. Infatti, l’uomo, pur incamminandosi verso Dio, spesso si perde nelle proprie strade, illusioni, dissipazioni inutili. Ci si potrebbe chiedere: da dove vengono gli scoraggiamenti e le eccessive stanchezze? Alle volte, certo, dalle prove che la vita mette davanti. Ma a volte sono gli attaccamenti confusi a stancare il cuore dell’uomo, le sue testardaggini, egoismi e chiusure ad opprimerlo. Il Signore Gesù ha un suggerimento per noi, con tenerezza e costanza, continua a ripeterci: “Venite a me…”. Andiamo allora, così come siamo, senza timore. Noi tutti, a volte vittime di ingiustizie, ma spesso artefici delle nostre stesse schiavitù. A noi, così come siamo, il Signore assicura che tutte le nostre stanchezze, evitabili o inevitabili, tra le sue braccia misericordiose trovano libertà e pace.

Tu, Padre, sei grande nell’amore.

Dalle Ammonizioni [FF 156]
Dice l’Apostolo: «La lettera uccide, lo Spirito invece dà vita». Sono uccisi dalla lettera coloro che desiderano sapere unicamente le sole parole, per essere ritenuti più sapienti in mezzo agli altri e poter acquistare grandi ricchezze e darle ai parenti e agli amici. E sono uccisi dalla lettera quei religiosi che non vogliono seguire lo spirito della divina Scrittura, ma piuttosto bramano sapere le sole parole e spiegarle agli altri. E sono vivificati dallo spirito della divina Scrittura coloro che ogni scienza, che sanno e desiderano sapere, non l’attribuiscono al proprio io carnale, ma la restituiscono con la parola e con l’esempio all’altissimo Signore Dio, al quale appartiene ogni bene.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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