Lc 1,26-38

Eccomi, eccoti

Eccomi, eccoti

Giovedì II Settimana di Avvento
Gen 3,9-15.20   Sal 97   Ef 1,3-6.11-12   Lc 1,26-38
Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, Solennità

La Vergine Maria si fida di Dio che interviene nella sua storia e dice: va bene, sono disponibile. “Ecco la serva del Signore”. Ma è Dio che, per primo, le dice il suo “eccomi”: il Dio vicino mette la sua vita a servizio di ognuno di noi. Ci dice che siamo amati, immensamente e per sempre. Mella Vergine Immacolata questo amore è stato prodigioso e ha concepito il Figlio di Dio. Ma il Signore viene nella vita di ognuno: concretamente, personalmente, e a ciascuno dice “eccomi”, sono qui, sono con te tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28,20). In ciascuno vuole compiere prodigi, vuole portare frutti di vita e di bene per l’umanità. Che possiamo fare? Maria, tra l’invito e la risposta, si ritaglia uno spazio di riflessione, pone una domanda a Dio, con rispetto e intelligenza: “Come avverrà questo?” Ha bisogno di comprendere, essere consapevole di ciò che le sta accadendo. Anche noi possiamo portare al Signore le nostre domande: poniamogliele nella preghiera, con fiducia, semplicità, intelligenza. Lui, che è il Dio vicino, sempre trova il modo di indicarci la strada.

Signore, donaci di partecipare alla realizzazione del tuo Regno già qui ed ora con i nostri “sì” concreti, quotidiani, piccoli o grandi, ma generosi, sull’esempio della Vergine Maria.

Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 743]
Francesco riteneva gran peccato non fare qualcosa di bene e giudicava un retrocedere il non progredire sempre. (…) «Ho invocato il Signore – spiegò ai compagni – perché si degnasse di indicarmi quando sono suo servo e quando no: perché non vorrei essere altro che suo servo. E il Signore, nella sua immensa benevolenza e degnazione, mi ha risposto ora: “Riconosciti mio vero servo quando pensi, dici e agisci santamente”. Per questo vi ho chiamati, fratelli, perché voglio arrossire davanti a voi, se a volte avrò mancato in queste tre cose».

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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