Lc 16,10-13

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

«Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza». Luca 16, 10-13

Così come Dio è uno, anche il cuore del discepolo deve essere indiviso. L’amore domanda l’esclusività e rifugge ogni doppiezza, così l’amore a Dio chiede che nulla gli venga anteposto e che nessun altro dio venga accostato al Dio vivo e vero. Gesù sa che il cuore dell’uomo è facilmente ingannabile dalla suggestione dell’autosufficienza che la ricchezza porta con sé e mette in guardia i suoi dall’idolatria del denaro. Facilmente la brama dell’avere si impossessa dell’uomo, il quale desidera il denaro come mezzo per giungere a ciò che realmente desidera, che è il potere. L’avarizia è sempre egolatria, tentativo di eliminare Dio e sostituirsi a lui.

Si può essere schiavi dei beni anche se si possiede poco. Non è tanto la “quantità” a metterci in pericolo, anche se la ricchezza espone alla dimenticanza di Dio con più facilità. Ciò che il Signore condanna non è in prima battuta l’avere dei beni, se sono ottenuti onestamente, quanto il desiderio che si perverte in brama di possesso, la bramosia che trasforma un mezzo per fare del bene a noi e agli altri, in un fine. Ma solo Dio è il nostro fine ultimo, il porto di ogni desiderio, la ragione di ogni bene e solo lui è degno di essere adorato. Altri “padroni” ci schiavizzano perché, occupando il nostro cuore, diventano strade di perdizione.

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ARTICOLO DI: Momenti Francescani

“Momenti Francescani: La Parola nelle Parole. È la prima testata periodica edita in Italia a proporre la lettura quotidiana del Vangelo accompagnata da un commento biblico e uno francescano. Frate Leone annotava come il Santo avesse una particolare predilezione per la lettura ogni giorno del Vangelo. Il commento biblico lega la Parola e il messaggio di Cristo alla contemporaneità della vita. Lo sguardo francescano rappresenta un tesoro ancora a molti sconosciuto, oggi può essere un valido strumento per la conoscenza della figura storica, “psicologica” e spirituale di Francesco. Per l’uomo contemporaneo la testimonianza del Santo di Assisi rappresenta una finestra che gli offre un respiro più ampio e una risposta alle sue istanze. Vengono proposte per ogni giorno riflessioni che aiutano a vivere appieno nel segno di Cristo, attraverso un pensiero che attualizza la Parola con l’intento di scardinare posizioni del cuore dell’uomo odierno, a volte indurito e ‘zoppicante’. L’opera si rivolge agli appartenenti all’Ordine Francescano Secolare d’Italia, ai membri dell’intera Famiglia Francescana, e a tutti coloro che sono attirati dalla ricchezza e dalla profondità del Vangelo e della spiritualità francescana. Gli autori sono frati, provenienti da tutte le famiglia francescane, laici, appartenenti all’OFS e grandi esperti di francescanesimo. Momenti Francescani è un trimestrale edito dalla Custodia Generale del Sacro Convento dei Frati Minori Conventuali in Assisi. È possibile abbonarsi al seguente link: https://bit.ly/momenti_francescani”

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