Non tradiamo la fiducia | Leggere la parola di Dio con S. Francesco e S. Chiara nella vita di tutti i giorni
Mt 21,33-43.45

Non tradiamo la fiducia

Non tradiamo la fiducia

Venerdì II Settimana di Quaresima
Gen 387,3-4.12-13.17-28    Sal 104   Mt 21,33-43.45

La responsabilità data ai contadini non è cosa da poco! Il padrone parte e affida la sua proprietà con grande fiducia.
Il tempo della raccolta è l’occasione per verificare la fiducia concessa. I contadini non vogliono cedere i frutti e diventano violenti arrivando ad uccidere persino il figlio del padrone.
Anche noi oggi chiediamoci: come gestisco ciò che mi affida il Signore?
E Gesù chiede a chi lo ascolta quale è la reazione del padrone dinanzi al “tradimento” dei contadini. Il padrone non reagisce con aggressività ma salva il suo bene dandolo ad altri. Il bene del padrone è il Regno che il Signore vuole edificare e salvare ad ogni costo, e lo fa con passione, con la sua stessa vita divenendo così pietra d’angolo, pietra forte e affidabile su cui edificare.
Lasciamoci appassionare e responsabilizzare da ciò che ci viene affidato, convertiamo lo sguardo su ciò che per Grazia abbiamo tra le mani. Camminiamo per diventare sempre più umili e liberi di consegnare gratuitamente al buon Dio ciò che gratuitamente abbiamo da Lui ricevuto. Diventiamo lavoratori affidabili!

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito (Sal 104)

Dalla lettera a Ermentrude di Bruges [FF 2914]
“Rimani, dunque, o carissima, fedele fino alla morte a Colui, al quale ti sei legata per sempre. E certamente sarai da Lui coronata con la corona della vita. Il tempo della fatica quaggiù è breve, ma la ricompensa è eterna. Non ti abbaglino gli splendori del mondo, che passa come ombra. Non ti sorprendano le vuote immagini di questo mondo ingannatore; chiudi le tue orecchie ai sibili dell’inferno e spezza da forte le sue tentazioni. Sostieni di buona voglia le avversità, e la superbia non gonfi il tuo cuore nelle cose prospere; queste ti richiamano alla tua fede, quelle la richiedono”.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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