Pubblichiamo qui – con il permesso di “San Bonaventura Informa” – l’articolo estratto dalla rivista di giugno 2019 dove fr. Andrea Vaona presenta il progetto “Bibbia Francescana” e il percorso fatto. LA BIBBIA IN DIALOGO CON LE FONTI FRANCESCANE Cresce in rete il progetto editoriale e di comunicazione nato sotto le cupole della Basilica di Sant’Antonio di Padova Giugno è mese antoniano per eccellenza, con la festa di sant’Antonio di… Continua
Rimango sempre meravigliato e stupito di come il Signore metta una sua Parola nel mio cuore, soprattutto in passaggi particolari del mio cammino di formazione. C’è un rischio a cui mi chiede di fare attenzione: quello di dimenticare troppo presto il passato, quel passato che mi ha portato a essere presente al Presente, nel presente. Pena del dimenticare è il lasciar sbiadire i tratti luminosi con cui il Signore ha illuminato il mio sentiero …
Era un pomeriggio d’estate e mi trovavo a Lourdes per il servizio al convento e alla grotta delle apparizioni. In quel momento stavo scendendo dalla chiesa superiore. Vedo da lontano una ragazza che sale dalla parte della strada alternando -così mi sembrò- smorfie di fatica e stanchezza. Con un grande sorriso gli dico: …
Nella parrocchia in cui presto servizio quest’anno, mi è stato chiesto di affiancarmi al gruppo Scout dei Lupetti, partecipare alle attività organizzate dai capi e curare un pochino la dimensione “spirituale”. Per me si trattava della prima esperienza con gli Scout e non sempre mi è stato facile entrare in questo mondo. Circa verso Natale ha cominciato a partecipare ai nostri incontri anche Maria, una bambina affetta da sindrome di Down…
Mi trovavo con mia sorella ad un concerto di Bon Jovi allo stadio di San Siro a Milano. Ricordo che lo stadio era molto affollato: penso ci fossero all’incirca 30 mila persone. Sicuramente l’emozione a volte può ingannarci, ma quello che ho provato trascendeva un semplice sentire del momento, era qualcosa che andava in profondità…
Giuseppe, è una persona che fa volontariato nel patronato della parrocchia dove faccio servizio. Tende a definirsi mezzo ateo e sono più di 50 anni che non gli interessano le questioni su Dio e la religione. Giuseppe è una persona piena di interessi, un appassionato di filosofia, un uomo di cultura e anche un buon provocatore: ogni volta che mi incrociava il dialogo iniziava con domande e affermazioni insidiose su Dio e sulla chiesa.
È arrivata all’improvviso. Una malattia semplice, niente di eccezionale: un forte mal di schiena. Mi sono trovato bloccato, incapace di fare qualche passo in più, incapace di stare seduto. Bloccato.
Il tempo si è improvvisamente dilatato, fatto silenzioso, messo in stand-by. Impegni di annullare, scadenze da non poter più rispettare, lavori bloccati, programmi da rifare, persone da deludere. E io qui, adesso, fermo non per scelta, ad ascoltare il silenzio delle ore che lentamente scorrono.
É il secondo anno che trascorro il fine settimana in compagnia dei ragazzi e ragazze che vivono nella comunità di recupero “San Francesco”, a Monselice (Pd).
In questo tempo di servizio, alla luce di queste parole scritte da frate Francesco nel suo testamento, posso “esercitare la memoria” e “rigustare” le tante volte che il Signore mi ha concesso di fare esperienza di un amaro che si cambia in dolcezza, e contemplare tutto questo con uno sguardo sempre rinnovato.
Padova. Domenica 10 ottobre. Ore 10.30. Ospedale Civile. Dipartimento di pediatria. Secondo Piano. Stanza 13. Entro. Tre letti, due vuoti. Nel letto di mezzo, una giovane madre, forse neanche trentenne, stringe al seno la sua creatura di pochi mesi. Mi presento. Le chiedo il suo nome. “Chiara” risponde. Mi guarda perplessa. Le spiego: “sto facendo il giro dei reparti per visitare i malati e portare l’eucarestia”. Mi fissa e tagliente replica “No! è tanto che non mi confesso…” e continua a guardarmi gelida.