Mt 8,28-34

Mercoledì XIII Settimana del Tempo Ordinario

Gen 21,5.8-20   Sal 33   Mt 8,28-34

“Nell’amore non c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell’amore” (1Gv 4,18)

Nel Vangelo il male si esprime spesso attraverso contesti di confusione e trambusto. Il suo effetto è una paura che blocca anche le azioni semplici: «nessuno, infatti, poteva più passare per quella strada». La forza di Gesù invece è limpida, genera chiarezza e pace, dona trasparenza e vigore. Apre sempre quei passaggi che sembravano sbarrati. La forza di Gesù è l’amore, che scaccia il timore. Davanti a questa forza, infatti, la furia del male sprofonda negli abissi del nulla, come la mandria di porci dal burrone. Ma è richiesto il coraggio dell’umiltà. Nel racconto della Genesi, Agar vive il dolore e l’umiliazione: anche lei ha davanti un passaggio sbarrato. Ma Dio ascolta il suo grido: «Le apre gli occhi ed essa vede un pozzo d’acqua» (Gn 21,19). La confusione e la paura a volte ci impediscono di vedere anche il bene che è proprio lì, a portata di mano.

Dalla Compilazione di Assisi [FF 1670] Quando arrivarono ad Arezzo, l’intera città era in preda allo sconvolgimento e alla guerra civile, giorno e notte, a causa di due fazioni che si odiavano da lungo tempo. Francesco (…) gli parve di vedere che i demoni esultassero di quanto accadeva e incitassero tutti gli abitanti a distruggere la loro città con il fuoco e altri mezzi pericolosi. (…) Frate Silvestro ordinò a gran voce: “Lodato e benedetto sia il Signore Gesù Cristo! Da parte di Dio onnipotente e in virtù della santa obbedienza di Francesco, io comando a tutti i demoni di uscire da questa città!”. E per la misericordia di Dio e la preghiera di Francesco, avvenne che gli abitanti di Arezzo tornarono poco dopo a pace e concordia.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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