Mercoledì III Settimana di Quaresima
Dt 4,1.5-9 Sal 147 Mt 5,17-19
La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge, infatti, è la carità (Rm 13,10)
Nelle parole di Mosè c’è un accorato invito per Israele ad ascoltare leggi e norme da mettere in pratica. Questa finalità – mettere in pratica – è ripetuta più volte, come a sottolinearne l’importanza. Ma chi può osservare e mettere in pratica davvero la legge? Spesso l’uomo vorrebbe, ma poi si scontra con la sua incostanza e le contraddizioni. Nel vangelo Gesù ricorda che viene non ad abolire ma a confermare e dare pienezza alla Legge, a rivelarne il senso pieno, l’intenzione profonda che c’è nel cuore di chi la promulga, cioè Dio stesso. Gesù, il verbo del Padre, non solo è colui che dà compimento alla legge: è anche colui che è in grado di viverla, di metterla in pratica pienamente e perfettamente, perché è amore. Stando uniti a Gesù, in un dialogo di amore e confidenza, siamo plasmati pian piano a questo impossibile “di più” di giustizia e di amore.
Dalle Laudi e preghiere [FF 261] Tu sei giustizia e temperanza, Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede, Tu sei la nostra carità, Tu sei tutta la nostra dolcezza, Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.
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