Non meravigliarti…della meraviglia!

Non meravigliarti…della meraviglia!

Lunedì II Settimana di Pasqua
At 4,23-31 Sal 2 Gv 3,1-8

Nicodemo, maestro in Israele, riconosce nei segni compiuti da Gesù l’opera di Dio. Ciò che conosce della Scrittura gli permette di intuire qualcosa che va oltre quello che può comprendere, ma allo stesso tempo, la sua conoscenza lo lega, e gli impedisce di fidarsi subito in pienezza.
Gesù lo invita a non meravigliarsi, a non scandalizzarsi delle inquietudini che sente nascere nel suo cuore, anzi a lasciarsi “rovesciare” nelle sue certezze dal vento dello Spirito.
Seguire Gesù, infatti, non è conoscerlo con un processo mentale, astratto, di conoscenza. La pienezza dell’essere cristiani è diventare Lui. Ed è proprio “questo è lo scopo per il quale è stato donato lo Spirito Santo, la cui azione è sempre e solo quella di fare il Corpo di Cristo” (Desiderio desideravi 41).
Per conformarci a Cristo lo Spirito Santo “soffia dove vuole”. Egli conduce per una Via che costringe a morire a se stessi per “rinascere dall’alto”. Una via di profezia, di libertà, di creatività… una via meravigliosa che comporta però il rischio della docilità e dell’abbandono.

Se siamo risorti con Cristo, cerchiamo le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio (cf. Col 3,1).

Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 632]
Francesco voleva un giorno recarsi a un eremo… ma poiché era assai debole, ottenne da un povero contadino di poter usare del suo asino. Si era d’estate e il campagnolo, che seguiva il santo… a un tratto si sentì venir meno riarso dalla sete. Si mise a gridare [che] senza il conforto di un po’ d’acqua sarebbe certamente morto. Il santo […] inginocchiato a terra alzò le mani al cielo e non cessò di pregare fino a quando si sentì esaudito.
«Su, in fretta – gridò al contadino –, là troverai acqua viva, che Cristo misericordioso ha fatto scaturire ora dalla roccia per dissetarti». Mirabile compiacenza di Dio, che si piega così facilmente ai suoi servi! L’uomo bevve l’acqua scaturita dalla roccia per merito di chi pregava […]. Quale meraviglia, se un uomo ripieno di Spirito Santo riunisce in sé le opere mirabili di tutti i giusti? Non è certo cosa straordinaria, se ripete azioni simili a quelle di altri santi chi ha il dono di essere unito a Cristo.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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