Lc 10,17-24

Gioia per i piccoli

Gioia per i piccoli

Sabato XXVI Settimana del Tempo Ordinario
Gb 42,1-3.5-6.12-16   Sal 118   Lc 10,17-24
Santa Teresa di Gesù Bambino, memoria

Il Signore rivela i misteri più nascosti a chi si riconosce per quello che è: creatura, piccola, “ignorante” come dice Giobbe, che spesso “espone cose che non capisce, troppo meravigliose”. Così quello che inizialmente conosciamo per sentito dire, ci viene rivelato e lo possiamo vedere e ne possiamo gioire. È questa l’esperienza bella e gioiosa di chi cerca il Signore: quando ci riconosciamo piccoli Lui si fa trovare.
Scrive Santa Teresa di Lisieux, che oggi ricordiamo: “Ho sempre desiderato essere una santa, ma ahimè, ho sempre accertato, quando mi sono paragonata ai santi, che tra essi e me c’è la stessa differenza che tra una montagna la cui vetta si perde nei cieli, e il granello di sabbia oscura calpestata sotto i piedi dei passanti. Invece di scoraggiarmi, mi sono detta: il buon Dio non può ispirare desideri inattuabili, perciò posso, nonostante la mia piccolezza, aspirare alla santità… Allora ho cercato nei libri santi […] e ho letto queste parole pronunciate dalla Sapienza eterna: «Se qualcuno è piccolissimo, venga a me». […] Per questo non ho bisogno di crescere, al contrario bisogna che resti piccola, che lo divenga sempre più” (Teresa di Lisieux, “Manoscritto C” n. 271).

Ti rendiamo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Tuo Regno.

Dalle Ammonizioni [FF 153]

Considera, o uomo, in quale sublime condizione ti ha posto il Signore Dio, poiché ti ha creato e formato a immagine del suo Figlio diletto secondo il corpo e a similitudine di lui secondo lo spirito… anche se tu fossi più bello e più ricco di tutti, e se tu operassi cose mirabili, come scacciare i demoni, tutte queste cose ti sono di ostacolo e nulla ti appartiene, e in esse non ti puoi gloriare per niente; ma in questo possiamo gloriarci, nelle nostre infermità e nel portare sulle spalle ogni giorno la santa croce del Signore nostro Gesù Cristo.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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