Verità e semplicità
Venerdì IX Settimana del Tempo Ordinario
Tb 11,5-17 Sal 145 Mc 12,35-37
“E la folla numerosa lo ascoltava volentieri” perché Gesù parla con pienezza di verità, santità, saggezza, intelligenza, sapienza divina ed umana. Non è una domanda facile quella che pone ai suoi ascoltatori, ma parlando dal profondo del suo mistero, si rivela con semplicità parlando bene del Cristo. Gesù non è autoreferenziale, ma conosce Dio e sta nella sua volontà, nel suo mistero, nel suo disegno di salvezza. È una domanda teologica che riguarda la sua origine ma la sua sapienza non mette in difficoltà e non umilia, la sua saggezza è attraente, la sua conoscenza perfetta, i suoi dialoghi costruttori di verità, la sua esposizione chiara e lineare tanto che è la folla ad ascoltarlo volentieri. Desidera semplicemente illuminare tutti, con profondità, a chi lo ascolta con fede e cuore puro.
Signore Gesù, donaci di saperci orientare alla tua persona ascoltandoti con profondità nella luce dello Spirito.
Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura [FF 1189]
Interrogato, a Siena, da un religioso, dottore in sacra teologia, su alcuni passi di difficile interpretazione, svelò gli arcani della divina sapienza con tale chiarezza di dottrina, che quell’esperto rimase fortemente stupito e, pieno d’ammirazione, esclamò: “Veramente la teologia di questo padre santo si libra, come un’aquila in volo, sulle ali della purezza e della contemplazione; mentre la nostra scienza striscia col ventre per terra”. Per quanto egli fosse inesperto nell’arte del dire, pure, pieno di scienza, scioglieva il nodo dei dubbi e portava alla luce le cose nascoste. E non è illogico che il Santo abbia avuto in dono la comprensione delle Scritture, giacché descriveva la loro verità in tutte le sue opere, in quanto era imitatore perfetto di Cristo, e aveva in sé il loro autore, in quanto era ripieno di Spirito Santo.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.