7 pani
Sabato V Settimana del Tempo ordinario
Gen 3,9-24 Sal 89 Mc 8,1-10
La compassione, il saper “patire-con“, è la grande qualità di Dio. Lui sente come suo il nostro bene, come suo il nostro male. Decide di viverlo sulla sua pelle. Per questo “il Verbo viene ad abitare in mezzo a noi” (cf. Gv 1,14). Noi partecipiamo alla vita di Dio se partecipiamo a questa compassione per gli uomini. Se spezziamo il pane della nostra vita con chi ci è accanto. Altrimenti c’è solo egoismo e dominio sull’altro, diffidenza e appropriazione. I 7 pani erano la scorta necessaria ai discepoli per quel giorno. Gesù chiede di mettere in gioco non il superfluo, ma proprio il necessario. Ciò che doniamo con generosità, poi il Signore lo moltiplica. Adamo si confonde: vuole “possedere” ciò che invece Dio gli aveva donato per amore. E noi, che vogliamo fare? Quanti pani abbiamo? Quante risorse da mettere in gioco? Quanto amore?
“Insegnaci Signore a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio”
Dalla Regola Bollata [FF 104]
E coloro che non sanno di lettere, non si preoccupino di apprenderle, ma facciano attenzione che ciò che devono desiderare sopra ogni cosa è di avere lo Spirito del Signore e la sua santa operazione, di pregarlo sempre con cuore puro e di avere umiltà, pazienza nella persecuzione e nella infermità, e di amare quelli che ci perseguitano e ci riprendono e ci calunniano.
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