Domenica 25 ottobre 2020, XXX TEMPO ORDINARIO
Dal Vangelo
Matteo 22, 34-40
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
Dalle Fonti
Leggenda Maggiore I,5: FF 1034-1035
Cercava luoghi solitari, amici al pianto; là, abbandonandosi a lunghe e insistenti preghiere, fra gemiti inenarrabili (Rm 8,26), meritò di essere esaudito dal Signore. Mentre, un giorno, pregava, così isolato dal mondo, ed era tutto assorto in Dio, nell’eccesso del suo fervore, gli apparve Cristo Gesù, come uno confitto in croce. Al vederlo, si sentì sciogliere l’anima (Ct 5,6). Il ricordo della passione di Cristo si impresse così vivamente nelle più intime viscere del suo cuore, che, da quel momento, quando gli veniva alla mente la crocifissione di Cristo, a stento poteva trattenersi, anche esteriormente, dalle lacrime e dai sospiri, come egli stesso riferì in confidenza più tardi, quando si stava avvicinando alla morte. L’uomo di Dio comprese che, per mezzo di questa visione, Dio rivolgeva a lui quella massima del Vangelo: Se vuoi venire dietro a me, rinnega te stesso, prendi la tua croce e seguimi (Mt 16,24).
Alla vita
Quale è il senso della Legge e dei Profeti, quello di ogni parola scritta nella Bibbia e di ogni evento della storia della salvezza? La chiave per comprendere tutto è l’amore di Dio e del prossimo, di coloro che semplicemente ti sono posti accanto. Non sono i comandamenti a dirci come si ama (questo può essere vero all’inizio del cammino cristiano forse, ma poi rischia di trasformarsi in legalismo e narcisistico desiderio di sentirsi bravi), piuttosto è l’amore a dirci quando un comandamento è veramente rispettato, perché il comandamento mira a far vivere l’altro, cosa che solo l’amore riesce a fare. Amare Dio e il prossimo, allora, sono due volti della stessa medaglia, perché ciò che Dio ci chiede è sempre far vivere il prossimo, e così ogni gesto di amore verso di lui si concretizza in un gesto di amore verso Dio, perché compie ciò che lui desidera più di tutto: il bene di quelli che abbiamo accanto.
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