Mt 23,23-26

Fuori come dentro?

Fuori come dentro?

Martedì XXI Settimana del Tempo Ordinario
2Ts 2,1-3.13-17   Sal 95   Mt 23,23-26

L’immagine del “filtrare il moscerino e ingoiare il cammello” è molto forte ed efficace per ricordare che in ciascuno di noi c’è una tendenza a cercare le norme per sentirsi a posto. La “regoletta” bella e pronta spesso ci risparmia la fatica del discernere come, nelle situazioni concrete, morire a sé stessi per voler bene e volersi bene. Non a caso il Vangelo ci mette in guardia da avidità e intemperanza”: il cuore tende a voler prendere dall’altro, senza moderazione né riflessione, secondo la personale “avidità”. Una tendenza interiore spesso ben nascosta dal formale rispetto, dal presentarsi ineccepibile, dice Gesù. Volersi presentare bene, voler suscitare buoni opinioni su di sé rende ciechi e incapaci di vivere la priorità della “tenerezza”. Invece, quando questa è la stessa, dentro e fuori, arriva la “consolazione eterna e la buona speranza”.

O Dio, siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia.

Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 714]
Un inverno, il Santo aveva il povero corpo coperto di una sola tonaca, rafforzata con pezze molto grossolane. Il guardiano, che era anche suo compagno, comprò una pelle di volpe e gliela portò dicendo: «Padre, tu Fratello Francesco soffri di milza e di stomaco: prego la tua carità nel Signore di permettere di cucire all’interno della tonaca questa pelle. Se non la vuoi tutta, almeno accettane una parte in corrispondenza dello stomaco». Francesco rispose: «Se vuoi che porti sotto la tonaca questa pelliccia, fammene porre un’altra della stessa misura all’esterno. Cucita al di fuori sarà indizio della pelle nascosta sotto». Il frate ascoltò, ma non era del parere, insistette, ma non ottenne di più. Alla fine il guardiano si arrese, e fece cucire una pelliccia sull’altra, perché Francesco non apparisse di fuori diverso da quello che era dentro. O esempio di coerenza, identico nella vita e nelle parole! Lo stesso dentro e fuori, da suddito e da superiore! Tu non desideravi alcuna gloria né esterna né privata, perché ti gloriavi solamente del Signore.

Avatar photo
ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

Ancora nessun commento.

Lascia un commento

Registrati
Esegui Login
Messaggero di Sant'Antonio