Croce che ci salva
Venerdì VI Settimana del Tempo ordinario
Gc 2,14-24.26 Sal 111 Mc 8,34-9.1
Gesù convoca la folla, la chiama per consegnarle una Parola importante, definitiva, che poi caratterizzerà i suoi discepoli: se qualcuno vuol essere suo discepolo, se qualcuno vuol esser coinvolto nella sua vita, deve rinnegare sé stesso, deve smettere di conoscere soltanto sé stesso. Cioè il discepolo non può pensare solo a sé stesso senza guardare agli altri.
Ed ognuno di noi è invitato a conoscere e a prendere la propria croce, che è ciò che provvidenzialmente ci salva dall’essere autocentrati, che ci fa uscire da noi stessi. Se ogni persona porta la propria croce e segue Gesù, allora ritrova la vita, riceve felicità, bontà, potrà imboccare la strada della vita piena. La vita piena che sarà testimoniata dalle opere che vive.
Donaci Signore di seguire la via della vita!
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 696]
Ma, quale meraviglia che Francesco sia apparso crocifisso, lui che ha amato tanto la croce? Non è certo sorprendente che, essendo così radicata nel suo cuore la croce, che opera cose mirabili, e venendo su da un terreno buono, abbia prodotto fiori, fronde e frutti meravigliosi! Nient’altro, di specie diversa, poteva nascere da questa terra, che la croce gloriosa fin da principio aveva presa in tale modo tutta per sé.
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