Domenica 4 agosto 2019, XVIII TEMPO ORDINARIO
Dal Vangelo
Luca 12,13-21
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
Dalle Fonti
Leggenda di Santa Chiara 11: FF 3178
Intanto, perché la vena sorgiva di questa celeste benedizione scaturita nella valle Spoletana, non rimanga circoscritta in angusti confini, per opera della Provvidenza divina si allarga in un’ampia corrente, così che l’impeto del fiume rallegri tutta la città di Dio, che è la Chiesa (Sal 46,5). La novità di così grandi avvenimenti si sparse infatti in lungo e in largo per il mondo, ed ebbe per effetto di guadagnare ovunque anime a Cristo. Continuando a rimanere rinchiusa, Chiara incomincia a diffondere chiarore in tutto il mondo e risplende chiarissima per meritati elogi. La fama della sua virtù riempie gli appartamenti di donne illustri, raggiunge i palazzi di duchesse, penetra perfino nelle stanze delle regine. Il vertice della nobiltà si piega a seguire i suoi passi e per santa umiltà rinnega l’orgoglio del sangue e della schiatta. Alcune, pur degne di nozze ducali e regali, invitate dal pubblico elogio di Chiara, si danno a dura penitenza e quelle che già si erano unite in matrimonio con potenti, imitano anch’esse Chiara, secondo la possibilità della loro condizione.
Alla vita
La Grazia del Signore abbondò in Chiara, tanto che, dovunque si parlava di lei, si generava come un fiume impetuoso che guadagnava anime a Cristo. Tutto questo ci rallegra e ci rasserena. Eppure nonostante il Signore abbondi con la Sua Grazia, i nostri cuori diventano magazzini dove accumuliamo le nostre vittorie, le quali riempiono la nostra vita straripando, chiedendo spazi sempre più grandi. Ci sentiamo ricchi e garantiti, ma Gesù ci ricorda che, ciò che abbiamo, è solamente frutto di misericordia divina, perché è la nostra stessa vita, la quale non dipende dalla quantità dei beni ma solo dal Sommo e Unico Bene: il nostro Creatore, l’unico tesoro da accumulare e custodire ogni giorno fino a quando non saremo chiamati a godere dei Beni Eterni.
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