Domenica 11 novembre 2018, XXXIIª TEMPO ORDINARIO
Dal Vangelo
Marco 12,38-44
In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa». Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
Dalle Fonti
Anonimo Perugino 8: FF 1494-1495
Venuto a conoscenza della cosa, suo padre, che lo amava a modo suo e bramava riavere i quattrini, se la prese con lui e, coprendo Francesco di improperi, esigeva indietro i soldi. Alla presenza del vescovo di Assisi, lietamente diede al padre il denaro e le vesti stesse che indossava, rimanendo nudo: il vescovo lo abbracciò e coprì col proprio mantello. Privo ormai di ogni cosa, infilatosi un vestito miserabile, fece ritorno a San Damiano, con l’intenzione di rimanervi. Il Signore arricchì quel giovane povero e disprezzato, ricolmandolo di Spirito Santo e ponendogli in bocca la parola di vita, affinché predicasse e annunciasse alle genti il giudizio e la misericordia, la pena e la gloria, richiamando alla loro mente i comandamenti di Dio che avevano scordato. Dio lo costituì principe sulla moltitudine onde per mezzo di lui la radunasse in unità da tutto il mondo. Lo guidò il Signore per la via stretta e diritta, poiché non volle possedere oro né argento, né denaro né altra cosa, ma in umiltà, povertà e semplicità di cuore seguiva il Signore.
Alla vita
Come gestire le proprie ricchezze? Come diventare capaci di farne spazi di libertà mediante un uso guidato da scelte di condivisione? La vedova, donando il suo poco, fece della sua vita un luogo di affidamento alla presenza di Dio. I suoi spiccioli versati nel tempio valevano una fortuna perché proclamava la sua relazione con Dio. Francesco fa qualcosa del genere mettendo in atto un verbo che userà spessissimo nei suoi testi: restituì al padre le sue cose. Sarà uno dei temi centrali della sua esperienza cristiana legata alla povertà: la vita è restituzione a Dio di quanto si ha, e ciò avviene attraverso la condivisione gratuita della propria ricchezza con gli altri. Deponiamo i pochi spiccioli della nostra ricchezza umana dentro il tesoro del cuore di Dio, ogni volta che li regaliamo agli altri senza pretendere nulla in contraccambio.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.