Lc 12,54-59

Considerare per agire

Considerare per agire

Venerdì XXIX Settimana del Tempo Ordinario
Ef 4,1-6           Sal 23      Lc 12,54-59

“E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?”.
Il verbo giudicare spesso non risuona bene dentro di noi perché ci rimanda a qualcosa che non va, ad una sentenza … Invece, il verbo giudicare si deve intendere anche nel senso di “considerare”, “studiare” una situazione, il tempo e il mondo in cui viviamo. L’analogia con il creato serve a Gesù per far capire a chi lo ascolta che spesso valutiamo gli aspetti più scientifici o che attraggono facilmente la nostra attenzione, trascurando di valutare questioni più profonde. Ai tempi di Gesù, gli scribi e i farisei, ragionando a modo loro, emanavano sentenze e si ritenevano depositari di quasi tutte le verità. È anche la tentazione di oggi. Vedere da una sola parte, solo con l’occhio della ragione senza scrutare gli eventi con l’occhio della fede. Rischiamo così di vanificare la sacralità della storia e di perdere tempo nelle lotte di chi ha ragione.
Dietro i fatti lieti e dolorosi della vita, possiamo comprendere una sapienza che sostiene e agisce, di cui siamo chiamati a leggere i segni di salvezza. E c’è di più! Attraverso l’ascolto attento, trasformati dalla Parola, comprendiamo che la nostra vocazione è proprio quella di diventare segni di salvezza, segni del Suo amore!

Signore Gesù, la Tua Sapienza guidi le nostre scelte!

Dalla Vita seconda di Tommasi da Celano [FF 689]
Quantunque questo uomo beato non avesse ricevuta nessuna formazione di cultura umana, tuttavia, istruito dalla sapienza che discende da Dio e, irradiato dai fulgori della luce eterna, aveva una comprensione altissima delle Scritture. La sua intelligenza, pura da ogni macchia, penetrava le oscurità dei misteri, e ciò che rimane inaccessibile alla scienza dei maestri era aperto all’affetto dell’amante.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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