Domenica 9 settembre 2018, XXIIIª TEMPO ORDINARIO
Dal Vangelo
Marco 7,31-37
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
Dalle Fonti
Leggenda minore IV,V: FF 1361
Una volta i frati si erano radunati a Capitolo a Santa Maria degli Angeli, secondo l’usanza. Uno di loro, protetto dal mantelletto di qualcuno che lo difendeva, non voleva assoggettarsi alla disciplina. Il Santo, che allora stava segregato in cella a pregare, per fare da intermediario tra i frati e Dio, vide ciò in ispirito, fece chiamare a sé uno di loro e gli disse: «O fratello, ho visto sulla schiena di quel frate disobbediente un diavolo, che gli stringeva il collo: soggiogato da un simile cavaliere, egli seguiva le sue redini e i suoi incitamenti e disprezzava il freno dell’obbedienza. Va, dunque, e dì al frate che senza indugio pieghi il collo sotto la santa obbedienza: così suggerisce di fare anche colui per le cui insistenti preghiere quel demonio si è allontanato sconfitto». Ammonito per ambasciatore, il frate sentì spirito di pentimento e ricevette la luce della verità; si prostrò con la faccia a terra davanti al vicario del Santo, si riconobbe colpevole, chiese perdono, accolse e sopportò pazientemente la disciplina e d’allora in poi obbedì umilmente in ogni cosa.
Alla vita
E tu da quale sordità hai bisogno di essere guarito? Ascolti le parole di speranza che ti dicono che tutto ha un fine, che tutto è portato verso un compimento, oppure continui a dire che intanto nulla cambia, che le persone non cambiano e che tutto è inutile? Ascolti le parole di libertà che ti dicono che se ti fidi di Lui i tuoi vizi non vinceranno su di te, i tuoi limiti non prevarranno, che potrai essere liberato dal tuo corpo votato alla morte? Ascolti le parole di gioia che ti raccontano di un centuplo che puoi già avere oggi, che ti fanno vedere l’opportunità insita nella crisi e non solo la delusione, che ti mostrano un modo nuovo di guardare a te stesso e agli altri? Ascolti le parole d’amore che ti spiegano l’unica strada attraverso la quale puoi realizzare la tua umanità, che ti raccontano di un amore già ricevuto e che a tua volta devi solo ridonare? Solo se ascoltiamo, allora la nostra lingua potrà sciogliersi e parlare correttamente.
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