Domenica 19 agosto 2018, XXª TEMPO ORDINARIO
Dal Vangelo
Giovanni 6,51-58
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Dalle Fonti
Leggenda minore II,VIII: FF 1346
Sempre in quel tempo, un sacerdote della città di Assisi, di nome Silvestro – uomo di onorata condotta e semplice come colomba – vide in sogno tutta quella contrada circondata da un dragone immenso: sembrava che, a causa della sua schifosissima e orribile figura, la distruzione fosse ormai imminente su diverse parti del mondo. Vedeva, dopo questa immagine, uscir fuori dalla bocca di Francesco una croce d’oro e risplendente: la sua punta toccava il cielo, mentre le braccia, protese per il largo, sembravano estendersi fino ai confini del mondo. Quella apparizione fulgentissima metteva definitivamente in fuga il drago schifoso e orrendo. Quando gli fu mostrato ciò per la terza volta, l’uomo pio e devoto a Dio comprese che Francesco era destinato dal Signore a questa missione: brandire il vessillo glorioso della Croce per infrangere la potenza del dragone maligno e illuminare i fedeli con le splendide luci della verità, contenuta nella sua vita e nella sua dottrina. Narrò la visione per ordine all’uomo di Dio e ai frati e, non molto tempo dopo, lasciò il mondo e si mise sulle orme di Cristo, sull’esempio del beato padre, con tale perseveranza che, mediante la sua condotta nell’Ordine, rese autentica la visione avuta nel secolo.
Alla vita
Direi che se fossi stato anch’io tra i giudei che ascoltavano le parole di Gesù probabilmente avrei pensato qualcosa di simile ai loro commenti. Quello che io e i giudei non abbiamo messo in conto è che Lui e il Creatore sono un tutt’uno, e il Creatore tende ad essere un “tantino” creativo. Gesù può darmi tutti i giorni il Suo Corpo e il Suo Sangue da mangiare e bere attraverso del pane e del vino che diventano il Suo Corpo e il Suo Sangue. Gloria al Signore e alla Sua creatività, alla Sua capacità di trasformare delle cose semplici, pane e vino, nelle cose più sante.
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