Domenica 1 aprile 2018, RESURREZIONE DEL SIGNORE
Dal Vangelo
Giovanni 20,1-9
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Dalle Fonti
Ufficio della Passione del Signore: FF 296 (1-10)
Innalza i tuoi canti a Dio, o terra, e glorificalo. Digli quanto terribili sono le opere del Signore, a confusione dei suoi nemici. Ogni terra ti adori e ti innalzi i suoi canti (Sal 65,1-4). Venite, ascoltate, voi tutti che temete Iddio: vi narrerò quanto ha fatto per l’anima mia (Sal 65,16). Ho gridato a Lui la mia pena: egli ha ascoltato la mia voce, salita fino al suo cospetto (Sal 17,7). Benedite il Signore nostro, popoli della terra; diffondete per ogni dove le sue lodi (Sal 65,8): e saranno benedette in Lui tutte le tribù della terra; tutte le genti lo esalteranno (Sal 71,17). Benedetto sia il Signore Dio d’Israele: egli solo sa fare cose mirabili. Benedetta sia la maestà del suo nome, che riempirà il mondo. Fiat. Fiat (Sal 71,18-19).
Alla vita
Siamo di fronte al mistero. Quello decisivo, da contemplare estatici… Ma non è (solo) questo l’atteggiamento giusto. Giovanni (l’evangelista, ma anche tra i “protagonisti” della Pasqua) presenta una Buona Notizia tutta dinamismo. In nessun altro passo usa il verbo correre. Qui “corse” Maria; “correvano” Pietro e Giovanni, quasi una gara visto che il più giovane arriva prima, ma mitigata dallo splendido avverbio “insieme”. In molti avrete forse presente l’efficace quadro, opera di fine Ottocento di Eugène Burnand, che rappresenta i due trafelati, con negli occhi, specie di Pietro, lo sconvolgimento del non capire che cosa stia accadendo. La prima urgenza è comprendere, dare risposte al cuore e alla ragione. Il “Venite” di san Francesco invita proprio a compiere questo passaggio: chiede di accorrere, di accogliere le conseguenze della più grande verità che una creatura possa incontrare nella propria esistenza. Gesù è vivo. Nulla sarà mai più come prima. Buona Pasqua… di corsa!
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