…e la notte si illumina (il Natale e Chiara d’Assisi)
Il 14 febbraio 1958 Pio XII dichiarava santa Chiara patrona universale della televisione. La scelta cadde sulla santa assisana per il noto episodio di cui fu protagonista la notte di Natale nel 1252, anno precedente alla sua morte. L’episodio narra: «In quell’ora della Natività quando il mondo eleva con gli angeli canti di giubilo al nato Bambino, tutte le signore vanno nell’oratorio per il mattutino, e lasciano sola la madre oppressa dalle malattie. Lei cominciò a riflettere sul piccolo Gesù, e dolendosi molto di non poter partecipare alle sue lodi, sospirando disse: «Signore Dio, ecco che sono lasciata sola per te in questo luogo». Subito il mirabile concerto, che si svolgeva nella chiesa di San Francesco, risuonò alle sue orecchie. Udiva il giubilo dei frati che salmeggiavano, distingueva le armonie dei cantori, percepiva anche il suono degli organi. Nondimeno era tale la distanza che umanamente in nessun modo li avrebbe potuti udire, a meno che quei concerti non fossero stati divinamente estesi fino a lei, o che le fosse stato potenziato l’udito in modo soprannaturale. Anzi, cosa che supera in assoluto il miracolo, lei fu degna di vedere il presepio del Signore. Al mattino alle figlie che vennero da lei disse la beata Chiara: «Benedetto sia il Signore Gesù Cristo che mentre voi mi avete lasciata sola, non mi ha abbandonata. Infatti, per grazia di Cristo, ho ascoltato tutte le solennità che sono state celebrate questa notte nella chiesa di San Francesco» (LegsC 19: FF 3211).
Chiara per tutta la vita è in cammino nella contemplazione di Dio. Abbandona ogni cosa per essere tutta di Cristo e Lo contempla Bambino e vuole rivivere specialmente nella sua povertà, come scrive nelle sue lettere. Per questo motivo vuole che il Natale sia celebrato con particolare solennità, tanto da evitare anche il consueto digiuno, come prevede nella Regola. Ed è proprio per questo amore per il Bambino Gesù che probabilmente nutre una speciale tenerezza per i bambini, in particolare se infermi e più volte ottiene la loro guarigione, come risulta dalle testimonianze delle sue sorelle. Gesù bambino ricompensava l’amore che aveva per Lui, come leggiamo nella vita: «Come nella sua infermità richiamava alla memoria il suo Cristo, così anche Cristo la visitava nelle sue crisi» (LegsC 19: FF 3211). In quell’ora del Natale quando il mondo giubila per il Bambino appena nato, tutte le sorelle si avviano al mattutino, lasciandola sola nella sua infermità e Chiara pensando a Gesù piccolino udì i frati salmeggiare. I due luoghi, non sono così vicini da poter umanamente percepire quei suoni, ciò che sente va al di là di ogni umana possibilità. Chiara si lamenta con il Signore e dice “Eccomi lasciata sola per Te”, espressione confidenziale che è frutto di un rapporto intimo e personale tra lei e Dio, e così viene esaudita dal Signore che non si lascia mai vincere nell’amore, e la notte si illumina. Sarebbe stato più facile per Chiara prendere parte alla liturgia del Natale delle sorelle a pochi passi da lei, si unisce alla celebrazione sicuramente più solenne dei frati riuniti nella basilica dove S. Francesco era sepolto, e in questo cogliamo il legame di Chiara con Francesco e i fratelli.
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