«Insieme, nell’Insieme»
Se un rondone fa le acrobazie aeree…
È diventato oramai un appuntamento, il nostro. Ma è come se, ogni volta, fosse il primo: grandi, infatti, sono entusiasmo, energia e voglia di fare l’impossibile per non rinunciarci. Ogni anno, a ridosso della festa di sant’Antonio di Padova, con un gruppo di famiglie cerchiamo di ricavarci alcuni giorni per stare «nell’insieme, insieme». Non è facile organizzarsi in famiglia, con il lavoro e i vari impegni che ognuno ha, ma alla fine, puntaualmente, ci riusciamo sempre, tutti.
Uso questo termine, «nell’insieme», per sottolineare l’importanza delle cose, dei paesaggi, delle persone e delle emozioni che ci circondano nei giorni che passiamo, appunto, «insieme, nell’insieme».
Si parte già carichi di entusiasmo per i nuovi posti che andremo a visitare, e con noi già qualcosa di nuovo riparte, ogni volta, altrettanto puntuale.
So bene, ormai, cos’è questo «qualcosa»: è l’entusiasmo che abbiamo tutte le volte che questo momento sta per arrivare. Un entusiasmo che si rinnova ogni anno anche con l’aggiungersi di nuovi componenti. La famiglia, insomma, si allarga. Proprio come si allarga la nostra voglia di stare insieme, cercando di crescere in questa esperienza fatta di cose e gesti semplici, fondamentali per sentirci parte di un immenso insieme.
Ospiti a San Giovanni di Spello, un borgo medievale ristrutturato così bene che ti immergi nel passato appena cammini dentro i primi metri del paese. In questo borgo la parrocchia del mio paese possiede una casa, utilizzata per le varie attività Scout, ACR, ritiri con le famiglie e gruppi.
La struttura è, anch’essa, una sorta di piccolo borgo: è composta di due luoghi denominati «eremo della pace» ed «eremo della speranza», ben forniti di cucina, refettorio, dormitori e bagni.
Da qui, la mattina, partiamo per raggiungere i luoghi che vogliamo visitare durante la giornata per ritornarci, poi, la sera, stanchi e felici. Vista la comoda posizione geografica, «abitare» per qualche giorno in questo eremo fuori dal mondo, eppure così dentro al mondo, ci permette di arrivare in diverse località in poche ore, regalandoci tempo in più per sostare in questi posti suggestivi.
Norcia, Castelluccio, Spoleto… questi e altri siti hanno fatto parte dell’insieme del nostro viaggio di quest’anno. Abbiamo potuto ammirare grandi monumenti, bellissime cattedrali, variopinte e colorate vie ricche di storia e folclore. Ma non solo, sballottati da curve, tornanti a gomito, ripide strade, ci fermavamo spesso, lungo la strada, perché i ragazzi, e non solo loro, avevano bisogno di momenti di sosta per sgranchirsi le gambe. Ed è stato, anche in questi scorci di tempo, che ci siamo sentiti (anche per la sola durata di una breve sosta d’auto), accompagnati ad abbracciare il creato che ci circondava.
Spesso si è trattato di pochi minuti che, però, ci hanno fatto percepire l’importanza di essere e far parte del creato attraverso semplici gesti come abbracciarsi, stendersi sull’erba, correre sui prati, guardare una cavalletta, giocare o seguire con lo sguardo le acrobazie aeree di un rondone, sentire la voce della natura… un dolce sentire, che non siamo soli ma che facciamo parte di una immensa vita che generosa risplende intorno a noi, dono di Lui e del Suo immenso amore!
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