I defraudatori della “casa comune” e della pacifica convivenza | Leggere la parola di Dio con S. Francesco e S. Chiara nella vita di tutti i giorni

I defraudatori della “casa comune” e della pacifica convivenza

I defraudatori della “casa comune” e della pacifica convivenza

«Non uscir fuori, torna in te; nell’uomo interiore abita la verità, e se trovi mutevole la tua natura, trascendi te stesso! tendi colà, dove si accende il lume stesso della ragione» (Sant’Agostino)
Viviamo un’epoca orba, governata da pochissimi burattinai, possessori di immense ricchezze, che animano il corso degli eventi, assoggettando ed omologando, per i propri profitti, intere collettività. Sono questi i padroni dei più sofisticati strumenti tecnologici, che con cosciente determinazione quotidianamente recano danni incommensurabili alla natura e alle sue specie viventi.
Così, mentre l’Occidente s’ammaglia, autodistruggendosi, nella bramosia del possesso, ad Oriente c’è chi esaspera la propria religione e, con ferocia inaudita, inneggia allo scontro di civiltà.
In questo teatro dell’assurdo, ove sulla scena si rappresenta la tragedia della fragilità umana intrigata nelle distorte passioni, che spinge l’umanità verso il baratro, ad un passo dalla sopraffazione, a due dall’annientamento, l’unico barlume di speranza è quello che gli spiriti illuminati, gli uomini di buona volontà, sappiano contrapporre, nel nome dell’unico, condiviso Padre, al frastuono delle asce di guerre i ramoscelli d’ulivo della pace e supplicare per tutti, senza alcuno escluso, il perdono dei peccati: «Padre Nostro, che sei nei cieli, / sia santificato il tuo nome,/ venga il tuo regno,/ sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra./ Dacci oggi il nostro pane quotidiano,/ e rimetti a noi i nostri debiti/ come noi li rimettiamo ai nostri debitori,/ e non ci indurre in tentazione,/ ma liberaci dal male./ Amen»›.
Innanzi all’incalzare obliquo degli eventi è necessario riaccendere il lume della ragione e dirigerci, a cuore aperto, verso l’altro, che è come noi claudicante, in una deformata civiltà, che pare non sia più capace di distinguere il sembiante dall’essenza.
«Ciò che sta accadendo ci pone di fronte all’urgenza di procedere in una coraggiosa rivoluzione culturale. La scienza e la tecnica non sono neutrali, ma possono implicare dall’inizio alla fine di un processo diverse intenzioni e possibilità e possono configurarsi in vari modi. Nessuno vuole tornare all’epoca delle caverne, però è indispensabile rallentare la marcia per guardare la realtà in un altro modo, raccogliere gli sviluppi positivi e sostenibili e al tempo stesso recuperare i valori e i grandi fini di una sfrenatezza megalomane» (Papa Francesco, dall’enciclica Laudato si’ ).
E quelli che gridano vendetta, trucidando innocenti, sappiano che: «la strada della violenza e dell’odio non risolve i problemi dell’umanità e che utilizzare il nome di Dio per giustificare questa strada è una bestemmia» (Papa Francesco, Angelus, domenica 15 novembre 2015).
È tempo, per noi pellegrini avversi a questa sfrenata corsa verso il nulla, di raddrizzare la rotta, rimetterci in cammino, guidati dal faro di san Francesco, luce possente, che schiara a giorno la meta di una pacifica e serena Comunità di uomini eguali, liberi e giusti.
(Spunti francescani per un nuovo ri-nascimento/5)

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ARTICOLO DI: Nicola Savino

“Nicola Savino, classe 1953, Sociologo presso la Regione Campania, s’interessa prevalentemente delle dinamiche demografiche e delle politiche attive del lavoro. È autore di numerosi saggi, opere di narrativa e sillogi di poesie. Tra le sue ultime pubblicazioni: Nacque al mondo un Sole (Robin Edizioni, 2011), La Battaglia di Poitiers. La causa santa e l’arte della guerra (Robin Edizioni, 2014); è in coso di stampa La Vendetta della natura e la grande moria, che chiude la trilogia “Flashback sull’Evo di Mezzo”.”

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